“Giallo” sullo schedario di nomi in Cina, c’è anche il vescovo di Brescia

Il Foglio svela un elenco di personaggi, dall'industria al clero, che in Cina sarebbe stato costruito per motivi incerti.

(red.) Ha creato un vero e proprio caso nazionale, sul quale la politica e le istituzioni italiane vogliono vederci chiaro, una sorta di schedario realizzato in Cina e con all’interno migliaia di nomi, cognomi, fotografia e un codice non decifrabile relativi a noti personaggi dell’industria, della politica, del clero, ma anche della criminalità organizzata. E tra questi elementi, di cui dà notizia in esclusiva il giornale quotidiano Il Foglio, è riportato, secondo quanto risulta al Giornale di Brescia, anche il nome del vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada.

Anche se nell’elenco figura ancora come collaboratore alla diocesi di Milano nella quale era al fianco del cardinale Angelo Scola. Lo schedario sarebbe stato costruito dalla società privata cinese Zhenhua di Shenzhen e come riferimento per Pechino. I codici al fianco dei nomi sarebbero indecifrabili e non è nemmeno chiaro sulla base di quali elementi l’elenco contenga proprio questi nomi. All’interno c’è spazio anche per parlamentari, persino sindaci e consiglieri regionali, vertici delle autorità portuali e intere famiglie dei leader politici.

Ma all’interno della sezione italiana compaiono anche i nomi di indagati e condannati, soprattutto nel campo della criminalità. Un elenco che ha portato alcuni parlamentari a chiedere che l’argomento venga affrontato proprio nelle aule e anche al Copasir (sicurezza). Da questo punto di vista è stato chiesto al ministro degli Esteri Luigi Di Maio di convocare l’ambasciatore cinese.

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