Lombardia, dal 3 giugno confini riaperti. Con un piano d’allerta

Da domani si potrà tornare a circolare in tutta Italia. In Lombardia un piano per fermare focolai subito sul nascere.

(red.) Nella giornata di ieri, lunedì 1 giugno, anche su tutto il territorio lombardo, come già avvenuto in altre regioni, si sono potute aprire palestre, piscine e centri sportivi in virtù delle disposizioni previste dall’ultima ordinanza regionale firmata dal governatore lombardo Attilio Fontana. E quella di oggi, martedì 2 giugno festa della Repubblica, sarà l’ultima giornata in cui si dovrà restare per forza di cose nei propri confini regionali. A partire da domani, mercoledì 3, infatti, ci si potrà muovere in tutta Italia senza dover presentare un’autocertificazione per giustificare i motivi degli spostamenti.

Una situazione confermata anche dalle istituzioni politiche nazionali nonostante il timore soprattutto per quanto riguarda la Lombardia, il territorio più colpito dalla pandemia da coronavirus tra contagiati e deceduti. Ma in questo senso i risultati dati ieri, lunedì 1 giugno e riferiti alle 24 ore precedenti hanno fornito numeri molto positivi per quanto riguarda la diffusione del contagio. Numeri che però, è bene precisarlo, si riferiscono a un dato decisamente basso dei tamponi processati. In ogni caso non si vedevano dati così bassi dall’inizio dell’emergenza e tanto che ieri per la prima volta la Lombardia non è stata quella che presentava i numeri maggiori, superata dalla Liguria.

Da domani, quindi, tutta l’Italia tornerà a una nuova normalità grazie alla riapertura dei confini tra le regioni e che potrà contribuire anche al turismo nel momento in cui molti italiani potranno muoversi verso le località marittime e le città d’arte, pur rispettando le disposizioni stabilite dalle diverse regioni. Per esempio in Lombardia l’ordinanza, tra le altre cose, prevede che almeno fino al 14 giugno si debba sempre mettere la mascherina, anche nei luoghi all’aperto. Dal 15 giugno potranno ripartire anche i servizi per l’infanzia e l’adolescenza dai 3 ai 17 anni, i centri estivi e gli oratori, i cinema e i teatri.

Dallo stesso Pirellone, osservato speciale in questa riapertura totale, si dicono ottimisti e positivi grazie anche a un piano di emergenza sviluppato dalla task force locale. Impiegando i medici di base come sentinelle sul territorio, sarà possibile subito identificare i casi a rischio e bloccare sul nascere eventuali nuovi focolai agendo su zone delimitate.

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