Accordo Governo-Regioni, è ufficiale: dal 18 maggio si può riaprire

Ammessi tutti gli spostamenti, ma solo nella propria regione. Dal 3 giugno in tutta Italia e riaprono le frontiere.

(red.) E’ ufficiale: da lunedì 18 maggio potranno riaprire in tutte le regioni italiane, Lombardia compresa, bar, ristoranti, estetisti, parrucchieri, negozi al dettaglio e centri commerciali. Ma anche musei, biblioteche e gallerie d’arte. L’unica limitazione che invece resterà ancora in vigore (in attesa che riaprano anche palestre, centri sportivi e piscine e più in avanti anche teatri e cinema) è quella di non poter uscire dalla propria regione di residenza (ammessi tutti gli spostamenti interni e senza più la certificazione), se non per motivi giustificati di lavoro, salute o necessità. Questa limitazione resterà attiva fino al prossimo 2 giugno e dal 3 non solo si potrà tornare liberamente a circolare tra le regioni, ma si riapriranno anche le frontiere con l’Europa in modo tale che i cittadini in arrivo in Italia non debbano trascorrere quattordici giorni di quarantena.

L’accordo sulla riapertura delle attività a partire dal 18 maggio è stato raggiunto ieri, venerdì 15 maggio, dopo una giornata di confronto tra il Governo e proprio le regioni nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni. Il testo del decreto legge è stato discusso e approvato in Consiglio dei Ministri e sarà presentato martedì 19 maggio alle 14 in Senato da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il decreto, che dovrebbe restare in vigore fino al prossimo 31 luglio, quando l’Italia ha dichiarato la fine dell’emergenza, prevede un testo unico sulle linee guida e che ha accolto le posizioni di tutti i governatori. E a prevalere verso il sì è stata la richiesta delle regioni di ridurre a un metro ogni forma di distanziamento sociale rispetto invece ai 4 metri che si erano chiesti per esempio nei bar e ristoranti o anche sulle spiagge.

Il testo del Governo prevede però anche che se la curva dei contagi in determinate aree dovesse risalire, l’esecutivo disporrà nuove limitazioni. Di conseguenza, dal 18 maggio tutti si potranno spostare, tranne quelli soggetti alla quarantena. E tra le aziende e attività commerciali che non dovessero rispettare le disposizioni, si prevedono sanzioni da 400 a 3 mila euro e il rischio di chiusura degli esercizi fino alla messa in regola. Le stesse regioni avranno anche il compito di monitorare l’epidemia e inviare ogni giorno al Ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al Comitato tecnico scientifico della Protezione civile i dati sulle tendenze del contagio. E proprio in base a queste, le regioni potrebbero anche decidere di emettere nuove deroghe di ampliamento o restringimento delle attività consentite.

Nella serata di ieri, venerdì, al termine dell’interlocuzione con il Governo e le altre regioni, è intervenuto anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana che per oggi, sabato 16 maggio, ha annunciato un’ordinanza ad hoc con tutte le attività permesse dal 18 maggio. “Una buona notizia, il premier Conte ha recepito le linee guida delle Regioni. Un passo avanti decisivo e importante per arrivare finalmente lunedì alla riapertura di una serie di attività produttive – ha detto il governatore. Adotteremo provvedimenti che garantiranno la ripartenza in sicurezza di ristoranti, bar, parrucchieri e altre attività in Lombardia e nel resto d’Italia. Tutti lo dovranno fare utilizzando il buonsenso e rispettando le regole per garantire la salute pubblica”. Nel frattempo la giornata al Pirellone si è chiusa però in modo particolare nel momento in cui la sede della Regione è stata evacuata per un sospetto pacco bomba, poi in realtà essere scoperto da parte degli artificieri che si trattava di un falso allarme.

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