Coronavirus, nuovi poveri nel bresciano. Emergenza senza precedenti

Boom di richieste di pacchi alimentari da aprile a "Maremosso". Al Circolo Bissolati da 50 a 200 famiglie.

(red.) Molti di loro erano padri di famiglia con un posto di lavoro (alcuni anche in nero) con il quale riuscivano a portare avanti le loro famiglie. Ma anche anziani e coppie di coniugi che avevano un impiego. Il cosiddetto ceto medio, insomma. Ora loro sono i nuovi poveri provocati dall’emergenza, ora economica, senza precedenti da parte del coronavirus che ha portato a chiudere aziende e attività commerciali. Una situazione drammatica che si sta respirando a livello nazionale, così come in provincia di Brescia. Come dà notizia il Giornale di Brescia raccontando diverse situazioni di indigenza, dallo scorso aprile ogni settimana 10 mila bresciani sfruttano il servizio dell’associazione “Maremosso” legata alla cooperativa Cauto.

Ogni settimana vengono distribuite 12 tonnellate di generi alimentari dalla sede di via Buffalora alle associazioni che poi li danno a loro volta a domicilio a chi chiede il loro servizio. E’ dal 2006 che la Dispensa sociale lavora in questo modo per aiutare gli indigenti e chi ha bisogno del minimo indispensabile come gli alimentari. Ma dall’inizio di aprile le richieste sono molto aumentate e al circuito hanno aderito anche altre associazioni. “Maremosso” si muove sempre tra i supermercati recuperando i materiali invenduti per poi distribuirli ai sodalizi e quindi diretti al territorio, ma ora il servizio ha assunto proporzioni enormi.

Un altro esempio che sottolinea l’emergenza vissuta da numerosi bresciani e di cui tratta ancora il quotidiano bresciano è il Circolo Leonida Bissolati. Il gruppo assisteva circa cinquanta famiglie prima dell’emergenza e distribuendo pacchi alimentari. Ora sono diventate 200 e c’è chi fatica a presentarsi per la vergogna, visto che in passato non aveva mai avuto bisogno di questo genere di aiuto. Tanto che dal gruppo fanno sapere di non aver mai visto conseguenze del genere da una crisi economica come quella che è in atto.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.