Verso fase 2 e nuovo dpcm, si potrà andare a trovare i fidanzati
Ieri sono giunti nuovi chiarimenti al decreto presentato domenica sera. Si valutano soluzioni anche per le messe.
Più informazioni su
(red.) Nel momento in cui tra domenica sera 26 aprile e ieri mattina, lunedì 27, è stato pubblicato il testo del nuovo decreto del Presidente del Consiglio in vista della fase 2 che partirà il prossimo 4 maggio, si sono levati nuovi dubbi sull’interpretazione. E uno di questi riguarda il fatto che il dpcm consentirà di andare a trovare i parenti e congiunti, fino a questo momento non possibile. Ma dati per appurati i parenti, quali sono i congiunti? Il dubbio è stato poi sciolto nel corso della giornata quando è emerso che si potranno andare a trovare anche i fidanzati e “affetti stabili”, ma non gli amici evitando assembramenti e feste.
Un altro capitolo è quello delle seconde case verso le quali, secondo il decreto, si potrebbe andare purché si trovino nella stessa regione e siano luoghi di residenza o domicilio. Ma questo è ancora tutto da valutare. Sul fronte delle celebrazioni religiose, invece, il dpcm non consente la possibilità delle messe, ma solo dei funerali e con un massimo di 15 partecipanti tra i parenti più stretti. Su questo fronte la Cei si è mostrata molto critica e tanto che il premier Giuseppe Conte ha aperto spiragli sul fatto di poter approntare un protocollo di sicurezza.
Altra questione è quella dell’autocertificazione che potrebbe includere (in una nuova versione) la “voce” di andare a far visita ai parenti. Ma a livello regionale, visto che i movimenti saranno consentiti, potrebbe essere cancellata. Infine, per i bambini e i ragazzi che si troveranno a stare soli nel momento in cui i genitori torneranno al lavoro e le scuole resteranno chiuse, si sta pensando a delle soluzioni. Oggi, martedì 28 aprile, la ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità Elena Bonetti incontrerà in videoconferenza Regioni, Comuni e Province per poter aprire, in sicurezza, aree gioco e centri estivi.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.