Fase 2, cosa riapre dal 4 maggio. Bar, ristoranti e parrucchieri dall’1 giugno

Dal 4 maggio riaprono la maggior parte delle aziende. Ecco tutte le misure previste dal nuovo decreto premier.

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(red.) Settanta pagine. E’ lungo ed elaborato il nuovo decreto del Presidente del Consiglio (qui il testo) che ieri sera, domenica 26 aprile, è stato presentato in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte in vista della fase 2 che partirà dal 4 maggio quando “si dovrà convivere con il coronavirus” come ha sottolineato il presidente. Si parla di una serie di riaperture e attività che saranno concesse, ma le limitazioni appena allentate fanno ritenere a molti che più di una fase due si parli ancora di poco più di una fase uno, simile a quella dell’emergenza. Ma il premier aveva sottolineato più volte che non si tratterà di un “liberi tutti”. Tra le concessioni del nuovo decreto, c’è la possibilità di andare a far visita ai parenti, ma niente feste private, né rimpatriate.

Quindi, bisogna mantenere le distanze di sicurezza e se necessario anche indossare la mascherina. E’ consentito spostarsi all’interno della regione (ma sempre con l’autocertificazione) ed è invece vietato tra regioni diverse, salvo motivi di necessità, salute e lavoro. E’ consentito, invece, il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza. Per quanto riguarda la ristorazione, è consentito il take away (cibo d’asporto) per consumare il pasto però a casa o in ufficio e comunque all’esterno del negozio bisogna mantenere tutte le precauzioni di sicurezza. Ecco l’elenco completo con le tappe e le parole chiave che caratterizzeranno la fase 2 a partire dal prossimo 4 maggio. In ogni caso già oggi, lunedì 27 aprile, potranno riaprire i cantieri pubblici e quelle aziende che si occupano di export.

Mascherine. Su quelle chirurgiche, come ha sottolineato il premier Conte, sarà azzerata l’Iva e il prezzo sarà bloccato a 50 centesimi. Su questo fronte proprio ieri sera, domenica, il commissario straordinario Domenico Arcuri ha firmato un’ordinanza (qui il testo). La mascherina dovrà essere sempre indossata sui mezzi pubblici e all’interno dei negozi, altrimenti si rischia una sanzione amministrativa. Non è indispensabile, invece, indossarla per strada, ma è sempre bene averla con sé nel momento in cui si dovesse entrare nei luoghi aperti al pubblico e su autobus e metropolitana. Si dovrà continuare a usare, quindi, il dispositivo di protezione individuale per naso e bocca, con la possibilità anche dei guanti e l’impiego di gel igienizzante.

Autocertificazione. E’ in arrivo il nuovo modello che si dovrà stampare. Ogni volta che si esce di casa bisognerà portare il modulo per giustificare i propri spostamenti e “fino a quando ci saranno delle motivazioni agli spostamenti”. Sarà necessaria anche solo per andare a trovare i parenti o recarsi a quei luoghi che dal 4 maggio vengono riaperti al pubblico.

Cerimonie religiose e funerali. Le messe non vengono ancora consentite, ma il nuovo dpcm permette almeno la celebrazione dei funerali (finora non era consentito), con un massimo di 15 persone tra i congiunti più stretti e tutti mantenendo le distanze di sicurezza e con dispositivi di protezione individuale. Meglio se le celebrazioni dovessero tenersi all’aperto. Tuttavia, su questo fronte la Conferenza Episcopale Italiana è stata critica, tanto da parlare di “libertà di culto violata”. E nella tarda serata di ieri dalla presidenza del Consiglio è arrivata una nota che sottolinea come, con il Comitato tecnico scientifico, si valuteranno possibili nuovi allentamenti nelle messe.

Sport. Dal prossimo 4 maggio via libera agli allenamenti individuali e all’attività motoria anche lontano da casa. Consentite le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non riconosciuti di interesse nazionale dal Coni e dalle federazioni, ma sempre rispettando il distanziamento sociale ed evitando assembramenti. Per quelli di squadra, invece, si dovrà attendere il 18 maggio. Tanto che il premier Conte, sul fronte della possibile ripresa del campionato di calcio di serie A ha parlato di valutare le condizioni.

Scuola e ragazzi. Non si tornerà tra i banchi di scuola fino a settembre. La decisione era nell’aria e l’ha confermata il presidente del Consiglio sostenendo i rischi di contagio in caso di una riapertura a maggio. Quindi, si prosegue con la didattica a distanza, mentre la ministra Lucia Azzolina sta operando per permettere che gli esami di Stato si possano svolgere in presenza e in sicurezza. E quindi la riapertura a settembre potrà permettere fin da subito di avviare i cantieri edili per la messa in sicurezzza, ristrutturazione e adeguamento delle sedi scolastiche. E per i ragazzi che dovranno restare a casa mentre i genitori sono al lavoro? Qui si parla di bonus e babysitter. Il premier Conte ha annunciato che il congedo straordinario e il bonus baby sitting saranno riproposti e si sta studiando come aiutare le famiglie in difficoltà. Si parla anche del rinnovo dei congedi speciali e del bonus babysitter per un contributo di 600 euro e che il Governo potrebbe far rinnovare in automatico con un clic da parte degli interessati. Il congedo speciale dovrebbe prevedere altri quindici giorni retribuiti al 50% di cui i genitori – solo uno o diviso tra entrambi – possono approfittarne fino a settembre.

Parchi e giardini. Niente assembramenti, ma dal 4 maggio riapriranno al pubblico parchi e giardini, salvo disposizioni diverse da parte dei sindaci. Quindi, via libera a parchi, ville e giardini pubblici, ma mantenendo la distanza di almeno un metro. Al contrario, quelle aree dove non si può mantenere la distanza resteranno chiuse. Non sono permesse nemmeno le attività ludiche all’aperto (per esempio giocare a pallone).

Biblioteche, musei, mostre e negozi. Il premier Conte ha annunciato, nell’ambito del calendario della fase 2, che i siti culturali come le biblioteche, i musei e quindi le mostre potranno riaprire al pubblico a partire dal 18 maggio, con accessi contingentati e mantenendo le misure di sicurezza e le protezioni individuali. Riapertura prevista anche per il commercio al dettaglio (negozi, ma non centri commerciali).

Bar, ristoranti e parrucchieri. Niente da fare fino al prossimo 1 giugno. Solo tra più di un mese potranno riaprire, mentre i ristoranti potranno tornare al lavoro dal 4 maggio, ma solo per il cibo d’asporto. Quindi, bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, tranne quelli delle mense del catering a livello contrattuale, dovranno restare ancora chiusi. Ancora permessa, invece, la consegna a domicilio nel rispetto delle norme igieniche.

Mezzi pubblici. Obbligo della mascherina a bordo degli autobus e in metropolitana e con la sanificazione da parte delle aziende. Si dovranno separare i flussi di ingresso e uscita alle stazioni e di salita e discesa dai mezzi, prenotazioni di posti a scacchiera sui treni, numero di passeggeri ridotto e marker sui sedili dove non ci si potrà sedere. Alcune fermate, se i mezzi sono già affollati, potrebbero non essere eseguite. Ci saranno anche adesivi a terra e più frequenza dei mezzi nelle ore di punta.

Aziende. Da lunedì 4 maggio riapriranno le aziende attive nella manifattura, costruzioni e commercio all’ingrosso, oltre al tessile, moda, automotive, vetro e industria estrattiva. Già da oggi, lunedì 27 aprile, potranno riaprire edilizia pubblica e aziende per l’export e quelle autorizzate e che possono far rispettare le misure di sicurezza. Su questo fronte il presidente dell’Associazione Industriale Bresciana Giuseppe Pasini ha sottolineato che entro maggio si andrà verso la normalizzazione. In ogni caso, dovranno esserci dispositivi di sicurezza, sanificazione degli ambienti, smart workung, misurazione della temperatura all’ingresso, accessi contingentati agli spazi comuni.

Ancora da definire, invece, i tempi di riapertura per cinema, discoteche e teatri, mentre entro la fine del 2020 è previsto il ritorno alla normalità.

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