Acli rinnova la Palestra di Canton Mombello

La Casa Circondariale ha una presenza media di circa 345 detenuti. Il progetto si chiama “Fitness & Legalità”; "lo sport può essere strumento di rieducazione dei condannati".

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(red.) E’ stata inaugurata la mattina di martedì 11 aprile, la rinnovata palestra della Casa Circondariale di Brescia Canton Mombello, realizzata grazie al contributo dell’Unione Sportiva delle Acli di Brescia, che ha reso possibile l’acquisto dell’attrezzatura per il fitness.

L’inaugurazione è stata preceduta da una conferenza stampa alla quale hanno partecipato la Direttrice del Carcere Francesca Gioieni, il vicepresidente delle Acli provinciali di Brescia Fabrizio Molteni, il Presidente provinciale di US Acli Brescia Emilio Loda, accompagnato dal suo Consiglio Direttivo e dalla segreteria organizzativa delle Acli.

Durante l’incontro è stato presentato il progetto “Fitness & Legalità”, la cui attivazione è stata resa possibile grazie all’arrivo dell’attrezzatura acquistata da US Acli. Il progetto – come ha evidenziato la Direttrice del Carcere – si prefigge di avviare la popolazione detenuta ad un’educazione alla legalità tramite l’attività sportiva, intesa come disciplina associata ad uno stile di vita salubre atta a favorire la maturazione della personalità nel rispetto degli altri e nella “rieducazione” della persona.

Il Presidente di US Acli Brescia Emilio Loda ha ricordato che “il contributo è stata la prima decisione presa dal nuovo Consiglio Direttivo eletto a gennaio, perché ottima occasione di concretizzare un’idea di sport popolare che possa essere veicolo di integrazione e di crescita della persona”.

Il vicepresidente delle Acli Fabrizio Molteni, dopo aver citato l’articolo 27 della Costituzione Italiana, ha ricordato come lo sport possa “essere un ottimo strumento per la rieducazione dei condannati, che sono persone da sostenere nel percorso di reinserimento della società”.

Il Carcere di Canton Mombello ha una presenza media di circa 345 detenuti di cui solo 135 condannati e, 143 italiani. Le etnie maggiormente rappresentate sono quelle del nord Africa e dell’est Europa. La struttura è datata e priva di spazi idonei e adeguatamente ampi per lo svolgimento delle attività sportive.

Nonostante ciò, da sempre, il personale di Polizia Penitenziaria ha sostenuto e agevolato le attività sportive ritenendo lo sport una delle attività trattamentali di maggior rilievo all’interno delle strutture penitenziarie.

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