Ex Tempini, quando la vita è sopravvivenza

“Yourself” ed è un progetto fotografico realizzato all’interno dell’ex metallurgiche di Brescia, diventate rifugio di povertà e disperazione.

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musil area Brescia(red.) Si intitola “Yourself” ed è un progetto fotografico di Roberto Massini, Roberto Ricca e Cristian Zambelli, realizzato all’interno dell’ex metallurgica Tempini di Brescia, poi Bisider, edificata alle spalle del cimitero monumentale Vantiniano, un complesso industriale cittadino oramai dismesso e dedicato al tema dell’emarginazione sociale e delle vite di confine.
Gli scatti descrivono il quotidiano di chi, di quell’area, ne ha fatto una casa «una quotidianità fatta di privazione e vorticosi saliscendi emotivi in un luogo che rappresenta una sacca solida e invisibile di povertà nel cuore di uno dei capoluoghi più ricchi del nord Italia».  Il progetto, dichiarano gli autori «è stato reso possibile grazie alla complicità  dei residenti, nel farsi raccontare e nel raccontarci la propria esperienza di vita all’interno della struttura».
«Una storia dentro la storia» come la definiscono  gli stessi autori, che racconta «della decadenza di uno storico e importante complesso industriale bresciano e che narra a sua volta, della vita in bilico tra l’abisso e la speranza degli esseri umani che lo hanno abitato fino all’inizio di ottobre 2011, mese in cui sono stati avviati i lavori di bonifica dell’area».
Il titolo dle lavoro (50 fotografie) prende spunto da una scritta lasciata ada anonimi writers sulla facciata dell’edificio principale, parola che, che per Massini, Ricca e Zambelli, ha assunto una «valenza profondamente simbolica». Il lavoro, che ha vinto il concorso “Photoebook: fatti guardare” promosso dalla casa editrice Emuse, per diffondere il digitale come nuova modalità di veicolare i reportage fotografici d’eccellenza,  è dedicato «a Richi, che non c’è più e ad Ali, che c’è ancora».

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