Clochard sui treni: urge una soluzione

(red.) L’inverno è arrivato. E il clima non si può certo definire mite. Qualcuno, però, non ha un posto dove scaldarsi, la sera. E così, si arrangia come può.
La prima polemica è scoppiata nella primavera del 2012, quando sono stati denunciati maltrattamenti con parole pesanti e l’ausilio di cani rabbiosi ai danni dei senzatetto che dormono sui treni.
Con l’abbassarsi delle temperature, la questione è tornata all’ordine del giorno.
La necessità di risolvere la situazione, nelle intenzioni,  ha il duplice obiettivo di aiutare chi è in difficoltà, da una parte, e garantire l’efficienza del servizio di trasporti su rotaia, dall’altra.
Il punto della situazione è stato fatto in occasione di un incontro che ha riunito Prefettura, Comune di Brescia, Questura, carabinieri, Trenord, Rete ferroviaria italiana, Asl e Caritas.
Secondo quanto stabilito in occasione della riunione, il primo passo sulla tabella di marcia, ora, sarebbe quello di cercare di comprendere le esigenze dei senzatetto, in modo da poter tracciare dei percorsi di prima sistemazione alloggiativa.
In un secondo momento, quindi, si passerebbe alla ricerca dei fondi necessari a fare da base per finanziamenti futuri più cospicui, che possano garantire una sistemazione ai clochard.
Una proposta di Caritas Brescia prevede, inoltre, la creazione di un «centro unico prenotazioni» da gestire con  il Centro Migranti e l’associazione Progetto Strada, che assegni settimanalmente i posti letto ai bisognosi e monitori costantemente la situazione.