Residence Prealpino, “azione di civiltà”

Queste le dichiarazioni dell'assessore alla Casa di Regione Lombardia alla presentazione dei 48 alloggi nati sulle ceneri della vecchia struttura.

(red.) “Un’azione di civiltà per tutti”. Così l’assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli ha definito l’abbattimento del residence Prealpino di Bovezzo sulle cui ceneri sono stati realizzati 48 alloggi di edilizia residenziale pubblica, grazie anche ad un contributo di circa 5 milioni di euro della Regione Lombardia.
“Dopo venticinque anni”, ha detto Bulbarelli, “questo paese rinasce. E oggi è stato un momento veramente bello e importante per tutti. I cittadini di Bovezzo per troppo tempo hanno visto snaturata la loro città, forse non essendo completamente pronti ad affrontare una tale situazione e una convivenza che è stata a lungo difficoltosa”.
“Gli stessi immigrati che hanno abitato nel residence”, ha aggiunto Bulbarelli, “hanno vissuto in condizioni disumane: erano quasi mille ammassati in 800 monolocali. Sulle loro spalle e sui loro bisogni, oltretutto, c’è chi ha speculato e questo è davvero inaccettabile”.
L’INTERVENTO. L’intervento di edilizia residenziale pubblica di Bovezzo che ha portato alla realizzazione di 48 alloggi, dei quali 36 a canone sociale e 12 a canone moderato, rientra all’interno di un progetto di recupero edilizio sancito dall’Accordo di Programma sottoscritto il 27 novembre 2009 da Regione Lombardia, Comune di Bovezzo, Comune di Brescia e Aler Brescia.
Il progetto di edilizia di Bovezzo è stato piuttosto lungo e tutt’altro che semplice in quanto ha previsto una prima fase di attivazione di procedura espropriativa per procedere alla demolizione di un residence privato e conseguente ricostruzione dell’attuale complesso edilizio. Con la sottoscrizione (26 febbraio 2007) del “Protocollo di Intesa sul Residence Prealpino” è stato dato avvio al processo di sgombero e messa in sicurezza dell’edificio al fine di porre fine alle criticità di natura sociale e di sicurezza.
Il comune di Brescia e l’Aler hanno provveduto a mettere a disposizione complessivamente 30 alloggi per consentire la mobilità dei nuclei famigliari regolari presenti nel Residence Prealpino. Nel corso dell’estate 2008 si è poi completato lo sgombero dell’edificio
ABBIAMO VOLTATO PAGINA. “Con questo intervento”, ha concluso l’assessore, “sono state ripristinate anche quelle condizioni di sicurezza che i cittadini chiedevano e che erano state gravemente messe in discussione. La qualità della vita comincia dall’abitazione.  Finalmente abbiamo voltato pagina e questo è fondamentale anche per una convivenza umana e normale che mancava”.
POSA PRIMA PIETRA A MARCHENO. In mattinata l’assessore Bulbarelli ha partecipato anche alla posa della prima pietra di un nuovo complesso di edilizia residenziale pubblica a Marcheno, realizzato anch’esso con un importante contributo della Regione Lombardia, a fianco del quale sorgerà anche la Biblioteca e l’archivio storico. “Abbiamo toccato con mano quanto sia necessario sburocratizzare e semplificare. E’ davvero strano constatare che un Accordo quadro firmato nel 2007 entra nella fase operativa più di sei anni dopo”.

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