Cgil: “Più controlli sui posti di lavoro”

Domenica 28 aprile la giornata mondiale dell'Oil, dedicata alla prevenzione delle malattie professionali. "Con la crisi meno fondi per la salvaguardia della salute".

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(red.) Sarà dedicata alla prevenzione delle malattie professionali la Giornata Mondiale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.
La Giornata è in programma per domenica 28 aprile. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, dei 2,34 milioni di morti sul lavoro ogni anno, solo 321000 sono dovuti a incidenti. I restanti 2,02 milioni di decessi sono causati da vari tipi di malattie correlate al lavoro. La dimensione abnorme delle malattie professionali conferma come nei luoghi di lavoro persistano rischi e pericoli, sia quando percepiti direttamente o quando non rilevabili a questo livello, che impegnano la responsabilità dell’impresa, l’attività sindacale a tutti i livelli, a partire dai  Rappresentanti per la sicurezza. “Constatare che in questi anni, per i dati disponibili,  si registra un trend di infortuni in decrescita”, si legge in una nota della Cgil di Brescia, “di per sé non è tranquillizzante; intanto perché la crisi ha rallentato i processi produttivi  e la realtà di milioni di ore di CIG testimonia una ridotta frequentazione dei luoghi di lavoro e una quantità di ore complessivamente minore di esposizione ai rischi e pericoli persistenti.
Lo stesso trend in calo delle denunce di malattie professionali va letto attentamente, in particolare dalle nostre parti, dopo l’ondata di ispezioni dell’ASL, sotto la spinta  dalle iniziative sindacali e dalle denunce di libere associazioni dei medici. D’altro canto, come ci veniva ricordato a Brescia, nel Seminario “Bonifiche e Risanamento ambientale”, molte sostanze, come il PCB,  sono incolori e inodori, ma non per questo non pericolose nel presente e per il futuro della salute; vale per lavoratori e lavoratrici, ma anche per le popolazioni esposte. E’ inoltre è ben risaputo, che nell’organizzazione d’impresa, le prime vittime delle difficoltà e crisi finanziaria-economica, sono le misure per la prevenzione e per la salvaguardia della salute”.
Secondo il sindacato, irregolarità e lavoro sommerso, fenomeno diffuso che non risparmia Brescia e provincia, aggravano sensibilmente questo quadro, e, in aggiunta, sono la conferma di una realtà non  tutta sotto controllo e non sufficientemente oggetto di misure di prevenzione e vigilanza. Se in situazioni considerate normali, lavoratori e lavoratrici fanno spesso i conti con pressioni aziendali tese ad evitare le denunce di infortunio e l’iter riconoscitivo delle malattie professionali per evitare rincari sui premi Inail dovuti e l’interessamento degli organi di vigilanza, non è difficile immaginare come ricatti,  precarietà e timori  in tema di rapporto di lavoro e occupazione, facciano il resto.
“Stante la situazione, diventa sempre più evidente come il rafforzamento della prevenzione  e il dovuto potenziamento degli organi di vigilanza comporti il ripensamento e la ridefinizione di una strategia più complessiva, a livello locale e nazionale, sull’onda dei migliori principi introdotti dalla Direttive europee in materia di salvaguardia della salute e secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

 

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