Staminali, bimbo di 13 mesi in cura al Civile

Senza un trapianto di cellule il piccolo, di soli 13 mesi, sarebbe deceduto molto presto a causa dell'atrofia muscolare spinale. Ora ci sono nuove speranze.

(red.) Nella giornata di mercoledì un bambino di 13 mesi malato di atrofia muscolare spinale, nota come Sma1, è stato trasferito all’ospedale Civile di Brescia per un trapianto di cellule staminali mesenchimali. Gioele, questo il nome del bimbo, era ricoverato da alcuni mesi all’ospedale pediatrico Giovanni Di Cristina di Palermo; i medici avevano detto ai genitori che il piccolo sarebbe vissuto ancora per poco senza i trattamenti svolti nel nosocomio cittadino.
Sulla vicenda si è espresso il Tribunale di Marsala che, con un’ordinanza, obbliga la struttura ospedaliera lombarda a prendere in cura l’infante. Nel quadro delle cure compassionevoli previste dal decreto ministeriale Turco-Fazio, si legge in un articolo tgcom24, il giudice del lavoro ha riconosciuto “il diritto alla salute e alla vita individuale” nonché “il diritto all’autodeterminazione individuale” del piccolo paziente e “ordina al legale rappresentante e al responsabile sanitario dell’azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia di procedere immediatamente e senza alcun altro indugio alla presa in carico del piccolo Gioele e di procedere alla somministrazione nei confronti dello stesso di cellule eventualmente prelevate anche da altri pazienti e prodotti secondo la metodologia di ‘stamina’”.
L’ordinanza del Tribunale si riferisce al metodo praticato in Italia dal professor Davide Vannoni, presidente della onlus Stamina Foundation. La vicenda del bimbo siciliano è molto simile ad altre storie raccontate qualche mese fa, come quella del piccolo Daniele Tortorelli, o Maria Celeste Carrer, pure afflitta da Sma1.

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