Rsu: “Agente aggredito, evitiamo rischi inutili”

"L’amministrazione comunale, senza strumentalizzare quanto avvenuto, si deve interrogare sul ruolo che oggi esercita la Locale nel suo complesso".

(red.) “I gravi fatti che hanno coinvolto un agente della polizia Locale di Brescia, aggredito verbalmente e fisicamente da un gruppo di giovani nella notte tra venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre, rappresentano la goccia che ha fatto traboccare il vaso, già pieno, rappresentato dal disagio che gli agenti, addetti soprattutto ai distaccamenti periferici, come quello del quartiere Carmine, vivono quotidianamente”.
La Rsu del Comune di Brescia e le organizzazioni sindacali Cigil, Cisl, Uil, Usb, Diccap Sulpm “esprimono solidarietà al collega coinvolto in un fatto che poteva avere conseguenze ben più gravi. L’amministrazione comunale, tuttavia, senza strumentalizzare politicamente quanto avvenuto, si deve interrogare sul ruolo che oggi esercita la Locale nel suo complesso, nella nostra città. La sempre più diffusa frequenza degli infortuni che interessano gli agenti è legata alla tipologia di lavoro svolta che vede l’attività di pubblica sicurezza sempre più prevalere sulle altre attività istituzionali”.
Di fatto gli agenti si occupano soprattutto di interventi “che hanno al centro il contrasto dell’immigrazione clandestina, l’occupazione abusiva degli stabili, iln sovraffollamento degli immobili, lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, oltre ai vari presidi territoriali di zone cittadine come la Pallata, la stazione ferroviaria e la zona del quartiere Carmine interessata dal fenomeno della
cosiddetta ‘movida’. Interventi richiesti a gran voce dai mille comitati spontanei che nascono ogni giorno nella nostra città e a cui, spesso, viene dato troppo credito da parte di politici e di dirigenti, dimenticando il vero ruolo della Locale”.
Per Rsu e sindacati “tutto ciò grava troppo sul corpo, penalizzato da scarso turn-over (così come per tutto il resto del Comune), da un pesante lavoro su quattro turni, da una certa disorganizzazione e dalla mancanza di un vero collegamento operativo con le altre forze di polizia. La Locale continuerà, ovviamente, a svolgere tali attività, non rinunciando a chiedere agli organi politici e di governo (Prefetto e Questore) interventi specifici che aiutino ad evitare rischi inutili agli operatori”.
Insomma, “la prima sicurezza da perseguire è quella degli agenti sul territorio che, alla luce dei fatti occorsi, devono pensare soprattutto a proteggersi reciprocamente l’un l’altro contando su se stessi, sulla collaborazione dei cittadini (che anche in questo caso non è mancata) e su quella degli altri colleghi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, che come noi operano sul territorio della città”.

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