Spesa: ecco i market dove si risparmia

Altroconsumo ha riempito il carrello in 61 città, tra cui Brescia. Leonessa al trentesimo posto della classifica con una possibilità di contenere i costi fino a 484 euro

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(red.) Fare la spesa è un salasso. Ma facendo scelte oculate e optando per i supermercati giusti è possibile risparmiare. Lo dice un’indagine condotta da Altroconsumo in 61 città, tra cui Brescia che si piazza al trentesimo posto della classifica con una possibilità di risparmio che arriva a 484 euro, non molti se si calcola che Arezzo, in vetta alla classifica, arriva a 1468 euro su una spesa annua stimata di 6.223.
A Brescia la spesa annua prevista è di 6.359 euro, ma poco meno di 500 euro possono essere accantonati se ci si reca nei punti vendita che fanno le migliori offerte. Quali? La palma spetta all’Esselunga della Volta e al Billa di via Duca degli Abruzzi. Terzo posto per il Bennet di via Genova e a seguire ci sono l’Esselunga di via Pascoli, l’Iper Simply di via Vallecamonica e il Conad Superstore di via Triumplina.
Si spende di più, invece, alla Coop di via Mantova, al Carrefour di via Crocifissa di Rosa, al Family Market di via Panigada e al Dimeglio di via Vivanti. Da notare che la riduzione nel costo della spesa arriva al 55% se nel carrello finiscono solo i prodotti  meno costosi esposti sugli scaffali, mentre si arriva al 61% quando si fa la spesa esclusivamente negli hard discount,
In tutta italia, il punto vendita in assoluto meno caro è stato trovato ad Arezzo. La spesa media più bassa di tutte le 61 città è a Pisa (5.969 euro), seguita da Firenze e Verona. Dove la concorrenza funziona esistono possibilità di risparmio: è quanto succede in Toscana, Umbria e Veneto, Emilia Romagna. Pecore nere: Trentino, Val d’Aosta, il centro-sud e le isole maggiori, dove invece la battaglia tra insegne langue.
Altroconsumo ha monitorato quasi 900mila prezzi in 950 punti vendita (162 ipermercati, 603 supermercati, 185 hard discount). Il carrello tipo preso in esame è composto da 531 prodotti di marca appartenenti a un centinaio di tipologie diverse, poi è stata fatta un’altra spesa che include gli stessi  prodotti scelti tra quelli più economici sugli scaffali.

 

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