Un’ora di silenzio per parlare d’immigrazione

Mercoledì 1 agosto dalle 18 alle 19 in piazza Rovetta a Brescia il gruppo “Siamo sulla stessa barca” organizza un'iniziativa di solidarietà verso i migranti.

(red.) Un’ora di silenzio per riflettere, per porsi delle domande e aprirsi al dialogo. Mercoledì 1 agosto dalle 18 alle 19 in piazza Rovetta a Brescia il gruppo “Siamo sulla stessa barca” organizza “un’ora si silenzio per ridare significato alle parole. Il tema della giornata sarà: immigrati, pregiudizi e realtà”.
Secondo i promotori “da decenni una martellante campagna propagandistica spaventa gli italiani con la paura degli extracomunitari, additandoli come responsabili di ogni problema: sicurezza, droga e mancanza di posti di lavoro. Gli stranieri sono stati l’ideale capro espiatorio per un sistema che idolatra il libero mercato e per quei partiti che contro di loro hanno fatto la loro fortuna elettorale. La semplice realtà smentisce questi luoghi comuni”.
Stando ai dati della fondazione Piccini, infatti, il 12% dei lavoratori assicurati in Italia è straniero (rapporto Inps 2011); la spesa sociale (assistenza sanitaria, casa, pensioni, ecc.) per gli emigranti rappresenta il 2,5% della spesa totale; mentre il loro contributo è di circa il 10% del Pil italiano.  Gli immigrati poi contribuiscono a pagare le pensioni con 7,5 miliardi di euro di cui per la giovane età media e la loro alta mobilità lavorativa solo il 2% va agli stranieri.
“Sul tema della sicurezza”, continua il gruppo, “non esistono dati che comprovano la loro maggiore propensione a delinquere. L’alta percentuale di incarcerati rispetto ai cittadini italiani è dovuta anche alla mancanza di un domicilio regolare presso il quale usufruire dei provvedimenti alternativi”. E c’è di poiù: “Nella provincia di Brescia si calcola che per marche da bollo, tasse di soggiorno, per l’idoneità abitative ed altri balzelli gli stranieri versano ogni anno altri 7 milioni di euro. Detto questo”, concludono i promotori, “gli immigrati sono in primo luogo persone. Come noi. E già questo dovrebbe bastare”.

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