Cogeme a rischio per le sentenze del Tar

La Cgil ha lanciato l'allarme: se la legislazione non viene cambiata, la società rischia di non poter più partecipare alle gare d'appalto. "Tocca alla politica intervenire".

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(s.s.) Dopo il cambio ai vertici di Cogeme, un altro ribaltone è purtroppo atteso per la società franciacortina. A dare l’allarme è la segreteria della Funzione Pubblica della Camera del Lavoro di Brescia che ha tinteggiato scenari foschi dopo il recente giudizio del Consiglio di Stato su un ricorso di un’azienda privata, la Bico2, presentato contro Cogeme. La sentenza, in breve, ha dichiarato illegittima la partecipazione dell’azienda alle gare per gli appalti di servizi dei Comuni in quanto ha già in essere con gli stessi rapporti di lavoro derivanti da affidamenti diretti.
“Questo pronunciamento ha fatto sì che l’appalto sia stato assegnato all’azienda che ha fatto l’offerta meno vantaggiosa, penalizzando la forma sociale dell’impresa e non il contenuto dell’offerta”, ha spiegato la Cgil. Il ricorso della Bico2 è stato fatto sulla gara per l’affidamento del servizio rifiuti di Coccaglio. Ma la sentenza, scritta in questo modo, abbraccia tutti gli scenari possibili che Cogeme si troverà ad affrontare nei bandi pubblici a cui vorrà partecipare: dalla gestione dei rifiuti alle reti idriche, del gas e dell’energia elettrica. Il che significa, in soldoni, che se l’assetto societario restasse questo e la legge sulle liberalizzazioni non venisse modificata, Cogeme resterebbe fuori da tutte le gare per l’affidamento dei servizi pubblici. Proprio lo scopo per il quale era stata creata dai Comuni della Franciacorta.
Con la società rischiano il posto anche 120 dipendenti.  E se finora 25 sono già stati ricollocati nelle aziende che sono subentrate a Cogeme nei Comuni in cui ha perso l’appalto, la Cgil guarda con timore a gennaio 2013 quando il Tar si pronuncerà anche sull’appalto rifiuti di Rovato, con 50 dipendenti in ballo. “Con questi ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato si stanno producendo cambiamenti molto forti per servizi fondamentali per la città”, ha commentato il segretario generale Damiano Galletti. “La qualità dei servizi e i rapporti di lavoro sono messi in discussione dalla logica di mercato. Ora vogliamo capire come la nuova gestione di Cogeme intenderà risolvere la questione”.
Una questione non da poco che è arrivata sulla scrivania del neo presidente Dario Fogazzi come un pesante macigno.  “A settembre organizzeremo momenti pubblici di confronto su questo tema per coinvolgere la politica in questa situazione affinchè vi ponga rimedio”, ha detto Donatella Cagno della Funzione Pubblica Cgil. “Queste sentenze stanno affossando il sistema Cogeme, ed è un fatto che si ripercuoterà su tutte le aziende italiane che hanno questa composizione giuridica”. Secondo il sindacato tocca alla politica intervenire per cambiare la legge prima che l’azienda, e tutte quelle che hanno la stessa ragione sociale, vengano portate al fallimento. “Si va verso la privatizzazione dei servizi”, ha concluso Ugo Cherubini, “ma non si tratta di libera concorrenza”.

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