Nidi privati, mancano soldi e iscritti

La convenzione con la Loggia non è più conveniente e sempre più persone scelgono di tenere a casa i piccoli. Molte strutture potrebbero chiudere.

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(p.f.) Sos asili nido. Questa volta, però, a lanciare l’allarme non è la scuola pubblica, ma quella privata. Per l’esattezza, sono i nidi privati, che fino ad oggi hanno beneficiato delle convenzioni con il Comune, e che adesso si trovano in sofferenza per i tagli imposti dallo Stato e che colpiscono proprio le convenzioni. Ma soffrono anche per il calo delle iscrizioni e per la diminuzione delle capacità economiche delle famiglie.
“Le nostre scuole erano state chiamate dalla pubblica amministrazione”, ha spiegato Lorenzo Albini presidente di Adasm Fism, “ad aprire asili nido, che però non erano nella nostra natura. La convenzione durata fino a due anni fa è stata eliminata, per volere della Regione. Oggi ci troviamo con un taglio dei contributi del 50%. Di questo passo, alcuni dei nostri nidi dovranno chiudere”.
Con la nuova convenzione 2011, di durata biennale, il Comune ha acquistato 167 posti nei nidi privati, meno che negli anni scorsi. La retta, bloccata dal 2004, sarà aumentata del 6% (meno dell’adeguamento Istat, precisa l’assessore Giorgio Maione), e si andrà da un minimo di 105 ad un massimo di 590 euro.
“Condizione sine qua non per siglare questa nuova convenzione”, ha spiegato Albini, “era proprio questo aumento. Anche così, però, non si coprono i costi. Non possiamo finanziare l’amministrazione, la mancanza di A2A ha a che fare con problemi politici, non possiamo continuare a pagare noi. Ad oggi, abbiamo aperto una linea di credito per la Loggia, che durerà fino a luglio 2013, termine ultimo della convenzione”.
Dopo di che, bisognerà rivedere la convenzione, magari aumentando ancora un po’ la retta, oppure molti nidi privati chiuderanno. Intanto, a iscrizioni quasi concluse (il termine ultimo è il 31 maggio), l’assessore Maione assicura che le liste d’attesa restano pressoché azzerate. L’offerta complessiva comunale per il 2012/2013 consta tra lattanti (3 mesi-1 anno) e divezzi (1-3 anni) di 538 posti. Ad oggi, le iscrizioni ai nidi comunali sono 291 per i divezzi su 177 posti vacanti, e 116 per i lattanti su 105 posti vacanti. In più, ci sono i 167 posti in convenzione.
“Ma l’esperienza ci dice che in genere non tutti quelli che fanno le preiscrizioni poi si iscrivono”, ha commentato Maione, “per cui non ci saranno problemi di liste d’attesa”. Diminuisce la retta media, perché l’Isee presentato dalle famiglie è molto più basso degli scorsi anni: dai 220 euro di retta mensile dello scorso anno si passa ai 190/200 euro. Resta poi il calo delle iscrizioni rispetto agli anni scorsi. “Un calo che dall’altra parte fa registrare un aumento degli accessi ai centri per l’infanzia, in cui nonni e genitori, magari quello che non lavora, portano i bambini, e che sono molto meno costosi dei nidi”.

 

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