Curia, rivoluzione di mons. Monari

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monariluciano1.jpgIl vescovo ha cambiato l'organismo che governa l'economia della diocesi.


(red.) Negli ambienti cattolici viene segnalata come una vera e propria rivoluzione. Il vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari, ha scelto i nuovi componenti del Consiglio per gli affari economici della diocesi, l’organismo collegiale che sovrintende alla gestione del patrimonio e delle attività finanziarie della Curia bresciana.
Non solo ha cambiato sette componenti su nove, ma soprattutto ha radicalmente modificato gli equilibri. L’ultimo consiglio era infatti formato da sette religiosi e da due laici. Ora è l’opposto. Solo due sono i prelati, mentre i componenti laici sono diventati larga maggioranza: sette.
Inoltre soltanto due degli uscenti sono stati confermati: si tratta del presidente, monsignor Antonio Bertazzi e del laico Luigi Avanzi. Tra le new entry un unico sacerdote, don Cesare Polvara. Poi via libera a commercialisti, avvocati, ingegneri, imprenditori e architetti di area cattolica: Enrico Bertoni, Giorgio Goffi, Innocenzo Lodrini, Alessandro Masetti Zannini, Marco Mondini (scelto come segretario), Fabrizio Spassini, Giovanni Zanotti e Filippo Zilioli.
Un terremoto. E infatti sono rimasti fuori nomi come quelli di Enrico Silvioli, don Alessandro Braghini, don Luigi Branchi, don Luigi Porta, don Alberto Tomasini, monsignor Enrico Tosi e monsignor Gino Zoli.

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