Le ruspe nel campo di via Orzinuovi

Abbattute sei baracche dove vivevano una decina di rom. Trasferiti in via Borgosatollo.

(red.) Le ruspe del comune di Brescia hanno provveduto giovedì mattina al previsto abbattimento di sei baracche sorte nel campo nomadi di via Orzinuovi 104, dov’erano rimaste ad abitare una dozzina di persone, di etnìa rom, che non hanno opposto resistenza allo sgombero.
Le loro poche cose sono state raccolte per essere trasporate via. E, tra gli occupanti, due anziani sono stati trasferiti in alloggi comunali, mentre gli altri nei prefabbricati del centro per l’emergenza abitativa di via Borgosatollo.
Si trattava per lo più di famiglie di due persone.
Diverso il caso di una donna romena (Mariana Miclescu, accusata di essere in un giro di spaccio di droga) incinta e con tre bambini che, per la sua presunta attività illegale, non da diritto ad aiuti da parte del comune. Secondo alcuni dei volontari che monitorano la situazione dei campi nomadi a Brescia, è stata accolta nel ricovero di Santa Maria Bambina. Il marito invece sarebbe ospitato presso conoscenti.
La vicenda è l'atto conclusivo di un procedimento che risale alla vecchia amministrazione, durante la quale erano state contestate alcune violazioni formali del rigido regolamento comunale sui campi.
In un comunicato firmato dal vicesindaco Fabio Rolfi e dall’assessore Giorgio Maione l'amministrazione comunale ricorda che ha in programma di chiudere tutti i campi cittadini entro metà del mandato «nella convinzione che il modello sociale del campo non ha favorito l’integrazione ma piuttosto l’emarginazione».