Aib dà la sua ricetta per la crisi

Più informazioni su

fonderia.jpgIl vicepresidente Dallera: "Serve formazione, accesso al credito e produttività"


(red.) Continua ad aumentare il ricorso alla cassa integrazione guadagni in provincia di Brescia, e le aziende segnalano crolli nelle ordinazioni. "Sono gli effetti della crisi dei mercati finanziari che si abbatte sull'economia reale, negli anni indebolita da un sistema-paese in costante perdita di competitività". Questa è l'opinione dell'Associazione industriale bresciana, che il vicepresidente Giancarlo Dallera ribadisce sottolineando che "ci aspetta un periodo difficile ed è davvero una magra consolazione ricordare le tante occasioni in cui ho espresso consolazione per lo stato della nostra economia".
Negli ultimi anni ci sono stati diversi interventi in materia di mercato del lavoro, dal "pacchetto Treu" del 1997 fino alla legge Biagi del 2003, che hanno portato "la disoccupazione ai minimi storici", ma "non abbiamo saputo realizzare la necessaria riforma degli ammortizzatori sociali. Una riforma che avrebbe permesso oggi di avere strumenti diversi, più equi ed efficienti, finalizzati alla ricerca attiva di occupazione, senza privilegi o abusi".
Nonostante ci sia bisogno di avere "strumenti diversi, più equi ed efficienti, finalizzati alla ricerca attiva di occupazione, senza privilegi o abusi" e di un "sistema più adeguato di incontro tra domanda e offerta di lavoro, di qualificazione e riqualificazione professionale, costruito sull'integrazione tra pubblico e privato, per valorizzare al meglio le competenze e le professionalità di tutti gli operatori accreditati", ancora una volta manca unità di intenti: secondo Dallera permangono le contrapposizioni politiche, i vedi incrociati, gli scioperi generali".
L'attacco di Dallera è diretto alla Cgil: "Personalmente non credo che la protesta ad oltranza, i no a tutto e a tutti siano in questo momento la scelta più giusta per chi rappresenta interessi collettivi nel nostro paese". Le proposte sono invece dirette al governo: "Le imprese hanno urgenza di un alleggerimento della pressione fiscale, di incentivi alla ricerca, all'innovazione e all'internazionalizzazione; si attendono il contenimento della spesa pubblica improduttiva, il rilancio delle politiche energetiche e infrastrutturali, un adeguato sostegno nell'accesso al credito".
Dallera nota che da più parti si chiedono sussidi di disoccupazione indipendentemente dal tipo di contratto, ma "dove trovare le risorse per quel moderno sistema di flexicurity che ha dato risultati eccellenti in molte nazioni e verso cui ci spingono le stesse istituzioni europee?" Secondo il vicepresidente di Aib "bisogna partire da un dato di fatto: il complesso delle prestazioni sociali in Italia è superiore a quello di molti altri paesi. Siamo tuttavia in presenza di un sistema che, rispetto alle esigenze dei cittadini ancora attivi, privilegia forme di tutela rivolte principalmente ai soggetti usciti definitivamente dal mondo del lavoro".
Il vicepresidente Aib afferma di sapere quanto possa apparire impopolare, ma crede sia "inevitabile, prima o poi, ripensare alla distribuzione della spesa sociale, orientandola maggiormente alla realizzazione di un nuovo modello di workfare, per la permanenza ed il reinserimento nel mondo del lavoro". Insomma secondo Dallera "dobbiamo paradossalmente augurarci che proprio la gravità della situazione economica ci porti a quelle riforme che non sono state possibili in tempi normali, a partire dal superamento di un mercato del lavoro diviso tra insiders e outsiders". Ovvero: "Da una parte i lavoratori ultra protetti (come quelli dell'Alitalia) e dall'altra i lavoratori chiamati a garantire quel minimo di flessibilità su cui sopravvive qualsiasi sistema economico".
Secondo Dallera "l'orizzonte deve aprirsi al rapporto dialettico tra diritto, mercato del lavoro e occupazione, assumere la logica del ragionevole e del compatibile all'interno del rigore giuridico, rimettere al centro l'impresa, le persone e i loro valori". Si può fare soprattutto a Brescia "riprendendo le fila di confronti mai conclusi e per i quali una soluzione condivisa è possibile, laddove si abbandonino le pregiudiziali e si guardi alla reale situazione del territorio".
"Nei prossimi mesi mi aspetto attenzione per le esigenze organizzative e di performance delle aziende, ma anche condivisione di un progetto che traduca questa forzata pausa produttiva in opportunità di investimento sul sistema".
Bisogna insomma lavorare "sui temi della flessibilità e della produttività, ma anche sulla formazione, perché l'accrescimento individuale delle conoscenze, delle competenze e delle capacità è oggi, e sarà sempre, fattore strategico per la sicurezza, la competitività e l'occupabilità".
Serve secondo Dallera "un connubio tra ammortizzatori sociali e formazione professionale finanziata, per accompagnare l'evoluzione dei mercati e le trasformazioni strutturali in atto. Solo così, accrescendo la professionalità delle persone, potremo dare impulso all'innovazione di prodotto e di processo e posizionare adeguatamente il nostro tessuto produttivo per quella ripresa dell'economia cui è legato il benessere delle persone".

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.