In Adamello i trafficanti di reperti

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grandeguerra.jpgIl ghiacciaio restituisce materiale della guerra. Che viene raccolto e venduto.


(red.) Pensavano di portarsi a casa numerosi cimeli della Grande Guerra, di quelli che lo scioglimento dei grandi ghiacciai alpini sta restituendo alla luce dopo ottant’anni di oblìo. E probabilmente erano già pronti anche gli acquirenti, tra i numerosi mercanti che riforniscono il ricco mercato del collezionismo di guerra.
Ma le leggi proibiscono qualsiasi tipo di prelievo privato, tanto più se tra gli oggetti recuperati ci sono anche bombe a mano e munizioni inesplose, materiale vietatissimo da portare in giro e da tenere in casa.
Così sei "trafficanti" bresciani sono stati multati e denunciati. La guardia forestale li ha fermati carichi di reperti lungo il sentiero che dai Pozzoni porta al rifugio Carè Alto, sul versante trentino del massiccio dell’Adamello.
Il sospetto è che alcuni sacchi di materiali risalenti alla prima guerra mondiale fossero già stati portati a valle con un elicottero rosso che è stato visto atterrare due volte dei dintorni del ghiacciaio della Lobbia e poi ripartire carico.
Tra i reperti sequestrati c’era molto esplosivo: bombe a mano, granate e addirittura due cassette contenenti un nastro completo da 250 proiettili per mitragliatrici ancora intatto.
Negli ultimi giorni la Forestale ha denunciato una decina di persone per questo stesso reato.

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