Vestone, un altro marito-carceriere

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donnaaraba.jpgLa moglie, egiziana, ha tentato di calarsi dal secondo piano con i due bambini.


(red.) Un altro dramma di arretratezza e violenza famigliare, con il disperato tentativo di emanciparsi e di porre fine alle vessazioni, è venuto alla luce a Vestone, in Valsabbia. Dopo il caso che l'altro giorno ha coinvolto una moglie marocchina a Viadana di Calvisano (leggi qui) oggi in provincia di Brescia ne è stato scoperto un altro. E riguarda ancora una famiglia mussulmana.
Una giovane donna egiziana di 24 anni, tenuta in casa come una reclusa da un marito 30enne troppo possessivo, ha tentato di calarsi dal balcone dell'appartamento al secondo piano di un condominio posto dietro al municipio di Vestone, a due passi da piazza Garibaldi, nel quale era costretta a vivere prigioniera con i suoi bambini, una piccola di tre anni e un neonato di un mese.
Come nelle fughe dal carcere dei vecchi film in bianco e nero, ha fabbricato una rudimentale corda annodando tra loro le lenzuola di casa, vi ha legato un grosso cesto e poi l'ha usato per calare i bambini sul balcone del piano di sotto. E' scesa con lo stesso sistema e poi ha tentato di raggiungere la strada. Per fortuna i passanti hanno notato la pericolosa manovra e hanno lanciato l'allarme.
Ai carabinieri la giovane ha raccontato la storia di una famiglia gestita in maniera troppo tradizionale dal marito, Il quale non vuole accettare che la moglie si ribelli alle vecchie regole tradizionali e segua le usanze troppo libere dell'Italia. Litigi e scontri in famiglia erano ormai all'ordine del giorno. Al punto che ormai, quando usciva, l'uomo chiudeva a chiave in casa la moglie ribelle con i bambini e bloccava la porta dall'esterno addirittura con un lucchetto. Ora la donna e i suoi piccoli sono stati ospitati presso una comunità protetta, mentre il marito è stato denunciato a piede libero per violenza privata, maltrattamenti e minacce. 

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