Manerbio, l’ombra di Satanasso

Si cerca l'autore del furto di ostie benedette dal tabernacolo dell'ospedale.


(red.) L'altro giorno in un articolo si accennava ai molti misteri che aleggiano tra le nebbie della Bassa bresciana, ai riti occulti che si consumano in località nascoste e nei piccoli cimiteri fuori mano (leggi qui). Ma ha stupito l’ardire degli sconosciuti che il giorno di Pasqua hanno rubato le ostie consacrate custodite nel tabernacolo della cappella dell’ospedale, che fa capo alla chiesa parrocchiale di Manerbio guidata da monsignor Tino Clementi.
Le particole erano in un contenitore senza valore che qualcuno ha prelevato approfittando dell’assenza del cappellano don Omar Borghetti. Don Borghetti, che nella mattina pasquale stava distribuendo la comunione nei reparti, s’è accorto della razzìa solo quando è rientrato e ha trovato spalancato il tabernacolo.
Nessun altro oggetto prezioso era stato portato via, mancavano solo le ostie benedette, a testimonianza dell’interesse specifico dei ladri. Il furto sacrilego ha riempito di stupore e di sgomento i fedeli della comunità cattolica del capoluogo della bassa provincia di Brescia, che hanno partecipato numerosi alla funzione riparatrice.
Si sa che in certi riti diabolici e nelle messe nere la particola consacrata che rappresenta il corpo di Cristo viene utilizzata con spregio e disprezzo per il suo valore simbolico. E saranno le indagini a dire se siamo di fronte allo sciocco gesto di uno squilibrato, oppure se sul furto si proietta l’ombra inquietante di qualche setta locale di seguaci di Satanasso.

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