Caffaro, cromo e mercurio: ci sono otto indagati

Nelle due inchieste aperte per l'inquinamento nello stabilimento di via Milano coinvolti i vecchi e nuovi vertici, anche il commissario straordinario Moreni.

(red.) C’è una prima svolta nell’ambito delle indagini per le due inchieste connesse all’inquinamento da mercurio e cromo esavalente allo stabilimento Caffaro di via Milano a Brescia. Infatti il procuratore aggiunto Silvio Bonfigli e il pm Donato Greco che coordinano le inchieste hanno iscritto nel registro degli indagati otto persone collegate alla vecchia e alla nuova Caffaro, ma non solo. Tra loro, per esempio, c’è il commissario straordinario del sito di interesse nazionale Roberto Moreni accusato di inquinamento ambientale e gestione non autorizzata dei rifiuti per la dispersione di mercurio e Soilgas da un capannone dismesso e che ha fatto di nuovo puntare l’attenzione sullo stabilimento.

Nell’ambito del mercurio sono indagati anche Marco Cappelletto commissario liquidatore di Caffaro Chimica che era proprietaria del sito e curatore fallimentare della Snia e Caffaro, oltre a Fabrizio Pea che aveva avuto lo stesso ruolo prima di lui. Poi c’è Alfiero Marinelli delegato per l’ambiente e la sicurezza dell’azienda. Per il cromo esavalente, invece, sono indagati gli amministratori dell’attuale Caffaro Brescia e che, dopo la scoperta dell’Arpa tra le quattro cisterne degradate si era notato un aumento dei valori. Portando quindi la Provincia di Brescia a sospendere l’autorizzazione integrata ambientale.

E quindi sono indagati Donato Todisco che è titolare della Chimica Fedeli di cui fa parte la Caffaro Brescia, l’amministratore delegato Alessandro Quadrelli, il direttore generale Alessandro Francesconi e il direttore dello stabilimento Vitantonio Balacco. Di certo, secondo l’Arpa, c’è una fonte primaria di inquinamento ancora attiva e all’interno del perimetro aziendale. Dopo questa notizia sugli avvisi di garanzia che saranno notificati nei giorni intorno a martedì 29 ottobre, il prossimo 6 novembre al Tar di Brescia sarà anche discusso il ricorso presentato dalla Caffaro Brescia contro la sospensione della produzione. Ma le indagini vanno avanti tra carotaggi e prelievi che richiederanno proprio la presenza degli indagati sul posto.