“Volevo uccidere la mia famiglia per i troppi debiti“

Ieri Giuseppe Vitali è stato interrogato dal giudice dopo l'arresto. Ha ammesso di aver tentato di fare una strage per risolvere la situazione economica.

(red.) Ha ferito a colpi di martello la moglie e la figlia e poi tentato di togliersi la vita per eliminare il fardello dei debiti in cui è incappato. E’ la versione fornita ieri, giovedì 18 luglio, dall’agricoltore 59enne Giuseppe Vitali per quanto aveva commesso a inizio settimana nell’abitazione di Coccaglio. Proprio ieri l’uomo, detenuto nel carcere di Canton Mombello a Brescia, assistito dagli avvocati è stato interrogato dal giudice delle indagini preliminari Lorenzo Benini per la convalida del fermo.

E ha ammesso l’intenzione di voler uccidere la famiglia e dare fuoco all’abitazione per risolvere una volta per tutte i problemi economici, a causa dei debiti per 100 mila euro che aveva contratto. Di fronte a quella confessione, il giudice ha convalidato l’arresto e la detenzione in carcere in attesa che il giudice possa disporre, nel caso, i domiciliari. Forse da trascorrere nell’abitazione del cognato che si è già detto disponibile. Non è nemmeno escluso che i difensori chiedano per lui una perizia per capire lo stato di salute e in quali condizioni abbia agito nell’aggressione alla moglie e alla figlia.

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