Rifiuti e animali, Brescia al primo posto per reati

Per Ecomafie, nel ciclo di spazzatura la nostra provincia domina la classifica lombarda delle infrazioni. E anche nel maltrattamento della fauna selvatica.

(red.) Prima provincia in Lombardia per il numero di reati connessi al ciclo dei rifiuti, seconda per quelli collegati al cemento e di nuovo prima negli episodi contro gli animali. Sono i numeri poco edificanti che fanno parte del Rapporto Ecomafia 2019 presentato ieri, giovedì 4 luglio, da Legambiente. E in tutto questo, la nuova norma sugli ecoreati introdotta nel 2015 sta dando una sferzata. Nel rapporto a livello nazionale si parla di un guadagno di 16,6 miliardi di euro nel 2018 e con tre reati ambientali all’ora sui 28 mila in totale.

Sono comunque ridotti rispetto all’anno precedente, ma che pongono la Lombardia al settimo posto (prima è la Campania) in questo genere di reati. Per quanto riguarda i rifiuti, come detto, al primo posto in Regione c’è la provincia di Brescia con 94 infrazioni, 91 denunce, 45 sequestri e un arresto. E’ al secondo, invece, negli episodi illegali sul cemento. A livello di inchieste aperte dalle procure per questo genere di reati, dall’1 giugno 2018 al 31 maggio 2019 si parla di cento indagini e con la Lombardia al quarto posto. In ogni caso dalla procura di Brescia non si dicono preoccupati ed evitano di parlare di una nuova “terra dei fuochi”.

Ma il rapporto di Legambiente vede la provincia di Brescia al primo posto anche per le infrazioni contro gli animali. A livello lombardo, il nostro territorio ha contato 154 infrazioni sulle 278 totali in tutto, oltre a 100 denunce e 125 sequestri, tutti per maltrattamenti o impiego illecito di animali, bracconaggio o pesca di frodo, allevamenti illegali e commercio di specie protette.

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