Sandrini a casa: “mi hanno bloccato in Turchia“

Ieri il bresciano di Folzano è rientrato e ha abbracciato i genitori. Poi ai domiciliari per alcuni reati. Ha già dato una versione alla procura di Roma.

(red.) Da ieri mattina, giovedì 23 maggio, il 34enne di Folzano Alessandro Sandrini è a Brescia e si trova agli arresti domiciliari per una serie di reati che aveva commesso prima di partire per la Turchia in vacanza e di essere tenuto sotto sequestro per quasi tre anni. Ieri è tornato in città in treno da Milano e dopo che il giorno precedente, mercoledì, con un volo dalla Siria era rientrato a Roma dopo la liberazione. “Ringrazio le autorità italiane e l’Italia per avermi portato a casa dopo due anni e otto mesi da incubo. Sono contento di essere tornato” si è limitato a dire Sandrini. E mercoledì sera, al ritorno dai luoghi del sequestro, il bresciano è stato interrogato per un paio di ore dal pubblico ministero di Roma Sergio Colaiocco che già nel 2017 aveva aperto un’inchiesta per sequestro con finalità di terrorismo.

Al magistrato il 34enne ha detto che durante il periodo del sequestro è stato trattato bene e mai minacciato. Riusciva a svolgere attività fisica e si era dato una serie di regole per restare in vita. Ha raccontato che nei primi giorni della vacanza in Turchia, mentre era ad Adana, sarebbe stato bloccato e narcotizzato in mezzo alla strada, per poi risvegliarsi con due uomini dal volto coperto e armati. Ha anche detto di aver cambiato alcune prigioni nel periodo del sequestro e che era stato portato in luoghi pessimi con scarso cibo. Ma ora il bresciano è tornato libero da quell’esperienza, anche se ieri alla stazione era presente anche la Polizia che lo ha condotto in casa dove deve scontare gli arresti domiciliari. E’ accusato di rapina per due colpi compiuti con un complice, ma anche per ricettazione. Nei prossimi giorni potrebbe anche essere sentito dalla procura di Brescia sulla sua vicenda.

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