Zanotti liberato, è tornato a casa e vuole solo il riposo

L'imprenditore di Marone è ora ospite di un amico in una località segreta e oggi sarà sottoposto a una serie di accertamenti medici. Parla solo l'ex moglie.

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(red.) Sergio Zanotti, l’imprenditore bresciano 59enne di Marone ha trascorso la sua prima notte tra l’affetto dei suoi familiari e la propria casa dopo essere rimasto ostaggio per tre anni di un gruppo che sarebbe collegato ad Al Qaeda. Proprio l’uomo, nel primo interrogatorio avuto nei giorni precedenti a lunedì 8 aprile al momento della liberazione e al ritorno in Italia, ha detto ai carabinieri del Ros e ai procuratori di Roma di essere stato venduto da un tassista al gruppo di stampo terroristico. Ma i dettagli di quanto è accaduto possono attendere quando Zanotti avrà più voglia di parlare e raccontare alla stampa quanto gli è successo. Nel frattempo, stanco e smagrito, non ha voglia di parlare con nessuno e sarebbe ospite di un amico in una località segreta.

Nelle sue prime dichiarazioni ha detto di non riconoscersi più per quanto sia diventato magro e che pensava di non riuscire più a tornare. Ad abbracciarlo sono state la compagna Yesica e l’ex moglie Yolande insieme alle figlie. Di certo come ha detto l’ex moglie, l’unica che ha deciso di parlare, Zanotti non si sente ancora pronto per raccontare i tre anni di prigionia e che ha bisogno di stare tranquillo. Agli inquirenti romani ha detto di essere partito per la Turchia nell’aprile del 2016 per cercare di rimettersi al lavoro dopo il fallimento della sua impresa e di una serie di monete antiche da poter vendere.

Ma salendo su un taxi al confine con la Siria, sarebbe poi stato consegnato ad Al Qaeda. Tuttavia, sono dichiarazioni da valutare visto che in tre anni non c’è mai stata alcuna rivendicazione e nemmeno una richiesta di riscatto. Intanto oggi, lunedì 8 aprile, sarà sottoposto a una serie di accertamenti medici in un ospedale che resta segreto. Soddisfazione per la liberazione arriva dal Comune di Marone e dagli amici del bar che non vedono l’ora di riabbracciarlo.

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