Armi in garage, i Sallaku tornano ancora in libertà
Per la seconda volta a distanza di pochi mesi, dopo l'arresto, la famiglia è uscita dal carcere su disposizione del Riesame. Gezim: questo è accanimento.
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(red.) I cinque fratelli Sallaku e le mogli di due di loro sono tornati in libertà. Nella giornata di ieri, giovedì 31 gennaio, infatti, il tribunale del Riesame di Brescia ha revocato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei loro confronti da parte del tribunale e su richiesta del pubblico ministero Paolo Savio dopo che erano stati arrestati per detenzione illegale di armi da fuoco. Si fa riferimento alla valigetta contenente tre pistole, di cui una con il colpo in canna, che era stata trovata già lo scorso novembre in un buco ricavato nel muro nel garage della villetta di famiglia a Sale Marasino, sul lago d’Iseo.
In quel periodo erano scattati i primi arresti, ma in seguito uno di loro, rimasto in carcere per un’altra vicenda legata alla droga, si era addossato ogni responsabilità e facendo liberare tutti gli altri. Nelle settimane successive, ai primi di gennaio del 2019, il pubblico ministero si era di nuovo fatto avanti scoprendo, dopo indagini, che quella valigetta non sarebbe stata inserita otto anni prima – come detto dal presunto responsabile tra i Sallaku – perché nel 2015 durante una perquisizione non risultava. Di conseguenza erano scattati i nuovi sette arresti in totale.
Ora la situazione è tornata al punto di partenza, perché il legale della famiglia ha chiesto e ottenuto dal Riesame la libertà per i membri finiti agli arresti. “Non ci sono gravi indizi di colpevolezza” secondo i giudici della libertà che hanno portato fuori da Canton Mombello l’intera famiglia. Ma a questo punto Gezim Sallaku, il volto più noto, con precedenti per motivi fiscali ed ex presidente del Darfo Calcio, attacca la magistratura parlando di accanimento e si dice pronto a svelare le carte a suo favore.
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