Stefania Crotti, piano di Alessandri da inizio mese

Convalida del fermo per la presunta assassina che resta nel carcere di Verziano. E vengono alla luce alcuni elementi inquietanti. Come promessa di sesso.

(red.) Nella mattina di ieri, mercoledì 23 gennaio, è arrivata la convalida del fermo per Chiara Alessandri, la donna bergamasca di Gorlago al momento reclusa nel carcere di Verziano a Brescia e unica indagata per il delitto di Stefania Crotti, il cui corpo è stato trovato nelle campagne di Erbusco, nel bresciano. Il giudice delle indagini preliminari ha quindi deciso di tenere in prigione la presunta assassina, mentre negli stessi momenti il marito della vittima ha dovuto rivelare alla figlia di soli 7 anni che la madre non c’era più. “Preoccupante lucidità e freddezza e sussiste oltre al pericolo di fuga il grave e concreto rischio che l’indagata commetta nuovi reati con l’uso della violenza. Sono in corso ulteriori approfondimenti al fine di capire se altri siano coinvolti, più o meno consapevolmente, nei reati” si legge nell’ordinanza del giudice.

Intanto, l’autopsia effettuata all’istituto di Medicina Legale ha confermato la presenza di quattro fori sul cranio di Stefania, quindi compatibili con i colpi di martello inferti dalla Alessandri durante la lite nel garage di Gorlago. Invece, il giudice non ha ancora valutato la competenza territoriale perché è da capire se la vittima sia morta dopo i colpi, quindi in provincia di Bergamo, oppure bruciata quando era ancora viva a Erbusco, quindi nel bresciano. Nell’interrogatorio di convalida la presunta omicida ha svelato di aver preso le chiavi di casa e dell’auto della vittima e di averle spedite alla residenza con una lettera per cercare di depistare le indagini. Emerge anche, dalle parole del marito di Stefania ed ex amante della Alessandri, come questa fosse diventata morbosa.

Ma anche dei messaggi che l’arrestata mandava a Stefania dicendo che il marito la tradiva. Dalle prime indagini è anche emerso che la donna indagata aveva per primo chiamato un’altra persona per prelevare la Crotti, ma questa aveva rifiutato. Poi si era rivolto al secondo al quale aveva promesso anche del sesso al termine del “lavoro”. A far muovere i magistrati sul fatto che si sia trattata di premeditazione è un messaggio del 4 gennaio scorso inviato dalla Alessandri all’uomo incaricato del piano che aveva in programma di attuare. E giovedì 17 gennaio poco prima delle 18, quando il delitto si era consumato, in un altro vocale la donna aveva rivelato all’uomo che “la festa è andata bene e volevi ringraziarti per quello che hai fatto”.

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