Ossa nei boschi di Serle, “non sono di Iuschra“

(red.) La possibile e clamorosa novità si è risolta con una secca smentita. Le ossa trovate durante le ricerche, alla fine di ottobre, della piccola Iushra Gazi, 12enne autistica sparita dall’altopiano di Cariadeghe a Serle, nel bresciano, non sarebbero della ragazzina. Bensì sono resti più legati a un animale, probabilmente un cane. Lo dicono anche dal comando provinciale dei carabinieri di Brescia e dalla procura smentendo le voci che si erano diffuse nella giornata di ieri, domenica 16 dicembre, alla notizia del ritrovamento. In effetti, si tratta di tracce ossee scoperte nel corso di una delle diverse operazioni di ricerca della giovanissima bengalese, poi condotte ai laboratori del Reparto investigazioni scientifiche di Parma e parlando di resti legati a una scomparsa di sei mesi prima.

Quindi, potevano essere riconducibili alla ragazza. Si parla di un omero, una parte di gabbia toracica e altri pezzi segnalati all’inizio di dicembre all’ospedale Civile di Brescia. Ma non è chiaro se siano gli stessi pezzi inviati ai laboratori di Parma, oppure di altri resti. E non si sa neppure come sia avvenuto il ritrovamento, se non per il fatto che la Protezione Civile, i vigili del fuoco e le unità cinofile si erano mosse nei pressi dell’altopiano, tra Serle e Botticino. Al momento resta ancora aperto il fascicolo della procura di Brescia per lesioni personali, anche se si pensa che la 12enne sia ormai morta da tempo, probabilmente rimasta bloccata all’interno del bosco e con le condizioni meteo proibitive che si sono presentate da quel 19 luglio in poi.