Lonato, altro sequestro vicino ai cantieri della Tav

100 mila mq tra il Lavagnone e Desenzano che un tempo erano una discarica. Blitz di forestali, Arpa e vigili del fuoco per verificare materiale stoccato.

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(red.) Quello inferto ieri, martedì 27 novembre, da parte dei carabinieri forestali con i vigili del fuoco e i tecnici dell’Arpa è un altro colpo ai danni della tav Brescia-Verona, anche se non direttamente collegata. Bresciaoggi, infatti, dà notizia di un sopralluogo effettuato a Lonato del Garda, tra la zona del Lavagnone verso Desenzano, alle ex cave Vezzola. L’area è stata sequestrata e si trova vicina ai terreni che avevano già ricevuto i sigilli a settembre e lo scorso ottobre e che il Cepav avrebbe dovuto usare per la logistica dell’alta velocità. Il terreno sequestrato ieri era stato realizzato negli anni ’70 come una cava di ghiaia, poi trasformata in discarica nel decennio successivo per ogni tipo di scarto. E aldilà delle opere di messa in sicurezza, non era mai stata compiuta una bonifica.

Si tratta di 100 mila metri quadrati al Traversino tra la cava, che avrebbe potuto ospitare i resti degli scavi dell’alta velocità, oltre alle scarpate e vie di accesso. Da ieri tutto questo è inaccessibile come disposto dal magistrato Ambrogio Cassiani. Sul posto sono anche stati portati due escavatori per capire cosa fosse stoccato al di sotto. In ogni caso si stanno cercando eventuali indizi di reato, mentre il proprietario non ha ricevuto alcuna misura. L’area ospitava 400 mila metri cubi di rifiuti e l’acqua di falda è a un livello alto, mentre ora si cerca di capire se sia stato stoccato qualcosa di illecito.

Si tratta del terzo sequestro, di fatto uno ogni mese, sui cantieri della tav. Il primo era stato a settembre su 10 mila metri quadrati con il titolare indagato per discarica abusiva. Il secondo a ottobre per 8.500 metri quadrati. Le due aree dovrebbero ospitare gli alloggi per gli operai e i resti momentanei degli scavi durante i lavori. La zona di ieri, invece, era candidata a ospitare il totale dei resti di scavo, ma a questo punto l’ipotesi sarà difficile. Ora i carabinieri forestali cercheranno di capire cosa si trova al di sotto del terreno.

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