Delitto Chiari, assassino non risponde al giudice

Scena muta per Disha Romelli dopo i fatti di martedì sera fuori dalla sala giochi. Resta in carcere per omicidio volontario. Si cercano arma e movente.

(red.) Resta rinchiuso nel carcere di Canton Mombello a Brescia il 26enne Marsel Disha Romelli che martedì sera 4 settembre, dopo una lite all’esterno di una sala giochi in via Teosa a Chiari, aveva colpito a morte il connazionale albanese Kola Arben, di 32 anni. La giornata di venerdì 7 è stata dedicata all’interrogatorio del fermato da parte del giudice delle indagini preliminari e per la convalida del fermo e nel quale il giovane ha continuato a non rispondere. Esattamente come aveva fatto con il sostituto procuratore di Brescia Federica Ceschi quando era rimasto in silenzio subito dopo il delitto.

Quindi, resta in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Durante la stessa giornata sono stati anche sentiti in caserma da parte dei carabinieri il fratello e la moglie della vittima che hanno sottolineato come Romelli e Arben si conoscessero tra loro. Entrambi, infatti, erano già noti alle forze dell’ordine per casi di sostanze stupefacenti. Subito dopo essere stato fermato, l’omicida aveva rivelato di non sapere che il contendente fosse morto, rovinando un’intera famiglia formata dalla moglie e da due figli piccoli. Ora i militari stanno continuando a lavorare sui motivi della lite e sulla ricerca dell’arma del delitto che ancora non è stata trovata.

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