Del Bono rieletto, PD Brescia un caso nazionale

Dopo vittoria al primo turno, primo cittadino confermato ha incassato i complimenti dei vertici del partito. Ora vari temi in agenda, da Caffaro a stadio.

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(red.) Lunedì 11 giugno, dopo gli scrutini e quando nelle ore precedenti si era capito che il sindaco di Brescia Emilio Del Bono sarebbe stato rieletto già al primo turno, è stata la giornata delle reazioni al voto. Forse nessuno, tranne i più ottimisti del suo schieramento, pensava che la vittoria alle urne sarebbe arrivata senza passare dal ballottaggio. Con il suo 54% ottenuto (pur con un’astensione generale del 42% in città) Del Bono ha superato la diretta rivale del centro destra Paola Vilardi che non ha superato il 38% e reso ininfluente il 5% circa di Guido Ghidini del Movimento 5 Stelle. La vittoria di Del Bono è soprattutto quella del Partito Democratico che all’ombra della Loggia ha ricevuto il 35% dei voti, molti di più rispetto alle politiche del 4 marzo.

Una situazione che ha portato a livello nazionale, sul fronte del centro sinistra, a parlare del caso di Brescia come un modello a cui ispirarsi. Non a caso, tra i complimenti arrivati ci sono quelli di Romano Prodi, tra i fondatori del PD, dell’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del reggente nazionale del partito Maurizio Martina che ha parlato di un “capolavoro” di Del Bono. Lo stesso primo cittadino rieletto ha sottolineato come la sua vittoria potrebbe essere attribuita al fatto che molti votanti del M5S alle politiche avrebbero visto intercettati i propri bisogni dal programma di Del Bono. Mentre la città, sempre stando alle parole del confermato sindaco, avrebbe scelto la sua idea moderata di conferma rispetto all’estremismo rappresentato da Forza Italia e Lega.

“Credo di aver risvegliato l’orgoglio dei bresciani che iniziano ad essere orgogliosi della loro città e infastiditi da chi vede solo negativo – dice – problemi ci sono, ma vanno affrontati e non banditi come clava”. E tra gli attestati di stima e complimenti sono arrivati anche quelli del noto scrittore Gianrico Carofiglio e del popolare attore e regista Carlo Verdone. E anche nel PD a livello locale, tra il segretario provinciale Michele Orlando e quello cittadino Giorgio De Martin chiedono ai vertici nazionali di vedere Brescia come a un laboratorio da cui ripartire. Dal punto di vista politico e amministrativo, all’inizio di luglio si insedierà il nuovo Consiglio comunale e nell’arco di qualche settimana Del Bono esprimerà anche le proprie scelte per la giunta. Nel frattempo, si stanno già fissando i vari temi in agenda. Si va dalla Caffaro alla riqualificazione di via Milano, poi il tram, la questione dello stadio Rigamonti, l’ambiente in generale, la sicurezza, le grandi opere e l’idea che Brescia possa diventare ancora di più una smart city.

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