Vighizzolo, no finale a discarica Padana Green

Parere negativo finale del Pirellone contro la cava di amianto prevista nell'Ateg 43. Ora dal Comune si sta invece lavorando per poter costruire un bosco.

(red.) No definitivo all’apertura di una nuova discarica di amianto proposta dalla società Padana Green nell’ambito Ateg 43 a Vighizzolo di Montichiari, nel bresciano. Il finale parere negativo è arrivato nei giorni precedenti a giovedì 5 aprile dalla Regione Lombardia che già in passato aveva espresso un primo parere ufficioso e contro la nuova cava. Tutto era partito nel momento in cui l’azienda aveva presentato una richiesta di aprire una discarica di rifiuti non pericolosi sulla zona. Una scelta che aveva sollevato le polemiche dei comitati di residenti e ambientalisti e del Comune, considerando che la frazione è tra le più inquinate d’Europa a causa delle cave di rifiuti smaltiti. Quindi il Pirellone aveva sollevato il tema del fattore di pressione ambientale, insieme ai possibili rischi per la salute dei cittadini.

Tuttavia, Padana Green nel 2015 aveva impugnato il “no” della Regione al Tar di Brescia e incassando una sentenza favorevole. Ma il Consiglio di Stato, al quale si era rivolto lo stesso Palazzo regionale, aveva dato ragione proprio all’ente locale. E ora è arrivato il diniego definitivo alla nuova cava, seppur Padana Green potrebbe ancora fare ricorso. Dal Comune di Montichiari tramite l’assessore all’Ambiente Mariachiara Soldini e gli stessi comitati e residenti, si dicono soddisfatti della decisione. Tanto che negli stessi giorni si annuncia l’affidamento dei lavori di progettazione di un bosco ambientale e sociale all’interno dell’ambito.

“E’ una bella notizia per chi vive in una zona già troppo penalizzata come Vighizzolo – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi.- Grazie al fattore di pressione voluto dall’esecutivo uscente guidato da Roberto Maroni sono state bloccate discariche a Montichiari, a Castegnato e in città: iniziative importanti che incidono concretamente nella vita dei cittadini. Anche questo parere va nella stessa direzione. La provincia di Brescia ha già dato troppo in materia di smaltimento di rifiuti”.

“Abbiamo accolto con emozione il no della Regione che chiude una battaglia iniziata nell’ottobre 2011 – aggiunge il comitato Sos Terra – sono passati quasi sei anni e mezzo di dura lotta, di notti insonni, migliaia di pagine lette, centinaia di documenti scritti, viaggi a Milano e nelle sedi degli enti preposti. Non ultimo il viaggio in Regione a febbraio, con relative osservazioni inviate. Momenti durissimi, talvolta di sconforto, ma che ora non contano più perché abbiamo vinto la battaglia. E lo abbiamo fatto tutti insieme. Siamo consapevoli che oggi abbiamo vinto la prima battaglia e che il percorso potrebbe essere ancora lungo. Sappiamo però di aver messo a segno un colpo importantissimo per vincere la guerra finale, anche con il supporto del fattore di pressione che si sta rivelando uno strumento efficace in difesa del territorio”.

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