Allarme Smog, Brescia è 12° provincia in Italia

Rapporto di Legambiente alla vigilia dell'incontro a Bruxelles. L'associazione critica anche lo studio dei docenti sul fabbisogno energetico senza Tu.

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(red.) Emergenza smog sempre più cronica in Italia: aria irrespirabile nelle grandi città con un 2017 da “codice rosso” a causa delle elevate concentrazioni delle polveri sottili e dell’ozono. A fotografare la situazione è “Mal’Aria 2018. L’Europa chiama, l’Italia risponde?”, il rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane e che Legambiente ha presentato lunedì 29 gennaio alla vigilia del vertice di Bruxelles sulla qualità dell’aria. Un incontro – si legge in una nota di Legambiente – rivolto agli otto paesi in procedura di infrazione, tra cui c’è anche l’Italia, e fortemente voluto dalla Commissiona Europea che in questi giorni ha lanciato anche un ultimatum proprio all’Italia, chiedendo al ministro dell’ambiente Gianluca Galletti gli aggiornamenti sulle misure pianificate in materia di inquinamento atmosferico. In mancanza di misure concrete ci sarà il rinvio alla Corte di giustizia europea con inevitabili e salatissime multe per l’Italia.

Dal report emerge che, nel 2017 in ben 39 capoluoghi di provincia italiani è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio di tipo urbano, il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo. Le prime posizioni della classifica sono tutte ad appannaggio delle città del nord (Frosinone è la prima del centro sud, al nono posto), a causa delle condizioni climatiche che hanno riacutizzato l’emergenza nelle città dell’area del bacino padano. Su 39 capoluoghi, ben cinque hanno addirittura oltrepassato la soglia di 100 giorni di smog oltre i limiti: Torino (stazione Grassi) guida la classifica con il record negativo di 112 giorni di livelli di inquinamento atmosferico illegali, poi Cremona (Fatebenefratelli) con 105, Alessandria (D’Annunzio) con 103, Padova (Mandria) con 102 e Pavia (Minerva) con 101 giorni. Ci sono andate molto vicina anche Asti (Baussano) con 98 giorni e Milano (Senato) con le sue 97 giornate oltre il limite. Seguono Venezia (Tagliamento) 94, Frosinone (Scalo) 93, Lodi (Vignati) e Vicenza (Italia) con 90. Brescia in questa particolare classifica si pone al 12° posto.

E sempre a proposito di ambiente, lunedì la nostra provincia ha dovuto affrontare due casi. Il primo, le due colonne di fumo bianco uscite dal termovalorizzatore, anche se A2a ha rassicurato tutti sul fatto che si tratti di vapore acqueo uscito da una valvola dopo un intervento di manutenzione. La seconda è la critica che Legambiente Brescia, attraverso il presidente Carmine Trecroci, ha posto contro lo studio degli esperti Beretta e Consonni sul futuro proprio del termovalorizzatore e del fabbisogno energetico. Hanno parlato di una ricerca “incompleta, parziale, squilibrata e distorta”, tanto che martedì 30 l’associazione diffonderà un suo studio. Secondo il gruppo, non si sono valutate come premesse le fonti alternative, mentre l’indagine dei due docenti farebbe riferimento ai vantaggi per A2a e non a tutta Brescia.

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