Oglio-Iseo, quasi ultimato studio su ciclo dell’acqua

Da due anni se ne sta occupando l'università di Milano. 110 i punti tenuti sotto controllo, tra pozzi, fiumi e fontanili, 505 campioni raccolti e più di 9000 analisi chimiche effettuate.

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(red.) Al via l’ultima fase dello studio dell’Università di Milano Bicocca per fare luce sulle dinamiche con cui le sostanze inquinanti presenti nell’acqua si spostano tra il lago d’Iseo, il fiume Oglio e la falda sotterranea. È in corso, in questi giorni, l’ultima campagna di misure del progetto “Lake, stream and groundwater modeling to manage water quantity and quality in the system of Lake Iseo-Oglio River”, uno studio dei complessi meccanismi di scambio continuo tra acque superficiali e sotterranee nel sistema Iseo-Oglio. Conoscere queste dinamiche, quantitativamente ancora poco note, è di estrema importanza in un territorio fortemente caratterizzato dall’uso dell’acqua da parte dell’uomo che ne condiziona, inevitabilmente, la qualità.

Comprendere come si influenzano reciprocamente le caratteristiche chimiche e qualitative delle acque del sistema lago-fiume-falde permetterà, infatti, di individuare azioni concrete e consapevoli per il miglioramento della gestione idrica, limitando l’impatto dell’uomo e migliorando la qualità generale delle acque superficiali e sotterranee. Una decina di ricercatori dell’Università di Milano Bicocca, coordinati da Barbara Leoni (Tullia Bonomi, Letizia Fumagalli, Marco Rotiroti, Alberto Stefania, Chiara Zanotti, Sara Taviani, Valentina Soler, Martina Patelli, Veronica Nava e Marco Faggioli), hanno studiato per due anni il sistema idraulico dell’Oglio e monitorato le acque superficiali e sotterranee di tutta la zona compresa tra il lago d’Iseo e Ostiano.
Sono circa 110 i punti tenuti sotto controllo, tra pozzi, fiumi e fontanili, per un totale di oltre 120 misure di portata, 505 campioni raccolti ed più di 9000 analisi chimiche effettuate.

Iniziato nel 2015, con il patrocinio della Provincia di Brescia e di Cremona, il supporto del Consorzio dell’Oglio e finanziato dalla Fondazione Cariplo, il progetto si avvia così verso la sua conclusione.
Terminata quest’ultima campagna di misure in campo inizierà la fase conclusiva del progetto, quella di elaborazione finale dei dati raccolti, che confluiranno in un modello tridimensionale della zona che permetterà di capire come lago, fiume e falda interagiscano tra loro, scambiandosi reciprocamente acqua e, soprattutto, sostanze inquinanti come nitrati e arsenico.

I risultati saranno disponibili nei primi mesi del 2018 e saranno diffusi attraverso un piano di divulgazione sia a livello scientifico e tecnico, che a livello scolastico e sociale, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’utilizzo consapevole delle risorse idriche e sul ruolo che può assumere, come utilizzatore d’acqua, ogni singolo cittadino.

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