Mella: la Bassa si ribella contro gli sversamenti

I Comuni di Cigole, Manerbio, Leno e Offlaga hanno scritto una lettera alla Procura per chiedere la certezza della pena per gli inquinatori. Anche una petizione da sottoscrivere".

(red.) I Comuni di Cigole, Manerbio, Leno e Offlaga si sono impegnati – con una lettera – a spronare la Procura della Repubblica di Brescia a punire i responsabili di sversamenti inquinanti nel fiume Mella. Da venerdì presso i municipi dei comuni della Bassa Bresciana sarà possibile sottoscrivere questa “petizione” anche dai cittadini.

“Da secoli la bassa bresciana è territorio di agricoltura, caccia, e pesca”, si legge nella missiva dei quattro comuni. “Un rapporto con la terra che è diventato tradizione prima, vocazione sociale e imprenditoriale poi. Dalle attività locali sono nate aziende agricole che rappresentano l’eccellenza in numerosi campi. Sono sorti anche sodalizi che, con modalità e sensibilità diverse, vivono in relazione con la natura ed i suoi tempi”. 

“Noi, Sindaci dei comuni attraversati dal Fiume Mella”, prosegue il testo, “siamo impegnati da anni nel salvaguardare la ricchezza del nostro territorio e la sua biodiversità, grazie anche a parchi, corridoi ecologici ed altre iniziative analoghe. Il lavoro degli agricoltori onesti, il rispetto degli equilibri naturali dei cacciatori e pescatori e il nostro impegno per l’ambiente e la salute dei cittadini sono resi, meno efficaci, da un problema che ci interessa tutti: gli SVERSAMENTI ABUSIVI DI LIQUAMI”.

In una realtà a zootecnia intensiva come quella della zona, le acque del fiume e quelle delle rogge che irrigano i campi (che dal Mella derivano o nel Mella confluiscono), sono pesantemente compromesse per non dire avvelenate da sostanze nocive furbescamente “smaltite” nei canali da chi, per ignoranza, non capisce l’importanza del corretto uso agronomico degli effluenti zootecnici, o da attività industriali che intendono dolosamente risparmiare sui costi di un corretto smaltimento. 

“Noi, Sindaci del Fiume Mella, abbiamo impegnato maggiormente i nostri agenti di Polizia Locale nelle attività di prevenzione, contrasto e identificazione di queste condotte profondamente pericolose. Le probabilità di risalire al colpevole in queste situazioni sono sempre poche. Stavolta sembra ci siano abbastanza elementi per dare un nome ed un cognome al responsabile di un recente sversamento avvenuto il 13 Luglio 2017 che ha causato una CATASTROFE AMBIENTALE CHE HA INTERESSATO UN TRATTO DI FIUME DI CIRCA 8 KM CAUSANDO LA MORTE DI OGNI FORMA DI VITA ESISTENTE. Con questa lettera chiediamo sia data massima attenzione a quanto raccolto e verbalizzato dalla Polizia locale di Manerbio, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per far luce sulla vicenda, verificando le responsabilità individuali e dando modo alla Giustizia di fare il suo corso”.

“Crediamo che la certezza della pena (che dovrà comprendere oltre alle sanzioni il ripopolamento della fauna andata perduta)”, conclude il testo, “possa essere un forte deterrente per future condotte che integrino reati ambientali, a tutela del nostro territorio e della salute dei nostri cittadini”. 

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