Ricettazione in concorso: cinque denunce

Un cittadino kosovaro di 60 anni con il figlio, stava vendendo della merce di dubbia provenienza a tre senegalesi. Il garage con la roba era in via Chiusure.

(red.) Lo scorso fine settimana, durante la notte, la sala Operativa della Questura ha inviato una volante in una traversa di via Chiusure, a Brescia, in seguito ad una telefonata, giunta al 112-NUE, in cui un cittadino segnalava la presenza di più persone intente a prelevare pacchi ed oggetti, anche voluminosi, da un garage di una corte interna di un condominio per caricarli su di furgone.

I poliziotti giunti sul posto hanno notato immediatamente un autocarro telonato e ne hanno scorto all’interno il contenuto, e hanno quindi deciso di intervenire. I soggetti trovati nelle vicinanze e a bordo del furgone sono stati identificati. Il garage risulta in uso, con regolare contratto d’affitto, a due di questi uomini, Kosovaro il padre ed Italiano il figlio, di 60 e 20 anni. Gli altri tre soggetti identificati si sono presentati come conoscenti dei due che, giorni addietro, avevano loro proposto di acquistare numerosi prodotti ad un ottimo prezzo.

Nei giorni successivi, questi tre uomini, Senegalesi, di 42, 37 e 25 anni, hanno avuto modo di visionare i prodotti in possesso del Kosovaro presso la sua abitazione dove avevano raggiunto un accordo per il quale tutta la merce sarebbe stata ceduta dal Kosovaro ai tre Senegalesi per la cifra di 1.800 euro in contanti, con un acconto versato di 100 euro. Il furgone adibito al trasporto della merce risultava intestato ad uno dei tre Senegalesi.

Tra gli oggetti caricati, e quelli ancora nel garage, vi erano trapani di vario genere, motoseghe, compressori, seghe professionali, idro-pulitrici, pompe idrauliche, smerigliatrici, stufe elettriche, tagliasiepi ed altri attrezzi da giardino. Alla domanda posta dai poliziotti sulla provenienza di tale merce, il Kosovaro e il figlio hanno risposto che si trattava di materiale recuperato nei mercati della provincia di Milano, e in alcune cittadine della Germania dove, occasionalmente, si recavano in visita a parenti. Non sono stati in grado di specificare, però, i punti vendita in cui avrebbero fatto gli acquisti. Dal canto loro, i Senegalesi, dichiaravano di avere accordato tale scambio, considerato un buon affare, con l’intenzione, poi, di trasportare tutto in Senegal, imbarcandosi al porto di Genova oppure procedendo via terra in direzione dello stretto di Gibilterra.

I poliziotti, dopo aver effettuato completa perquisizione del furgone e del garage, hanno trovato ulteriori beni usati e nuovi. I cinque sono stati indagati per il reato di ricettazione in concorso.

Chi avesse subito il furto del materiale elencato sopra, può presentarsi presso la Questura, all’Ufficio Denunce, con la denuncia di furto subito, e procedere al riconoscimento dei beni.

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