Alghe a Clusane; “Ormai è problema strutturale”

Legambiente lancia un appello a enti e operatori della zona. "Basta con i facili ottimismi e con soluzioni tampone che non risolvono il problema. In gioco il rilancio turistico".

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(red.) Che il fenomeno delle Alghe fosse particolarmente attivo a Clusane è noto a tutti. Correnti, venti e temporali tendono a spingerle in questa grande sacca del golfo della frazione di iseo con i suoi tre porticcioli storici.

Le zone di grande impatto turistico si sono presentati tutt’altro che attraenti per la giornata di ferragosto, animata da tanti visitatori, come si rammarica la sezione Basso Sebino di Legambiente . Il periodo di secca del lago ha fatto il resto, lasciando a riva alghe maleodoranti. Non è stato facile per pescatori e diportisti districarsi dalle alghe per uscire ed entrare dai porti.

Tutti i mezzi di raccolta, i battelli spazzini, sono attivi nella zona. Il fenomeno però  si presenta con dimensioni sempre più massicce e diventa difficile riportare la situazione alla normalità. “Quello delle alghe è un problema strutturale e come tale va affrontato”, spiega in una nota l’associazione ambientalista. “Perdura l’inquinamento del lago con l’immissione di nitrati, fosforo e altro che, assieme al riscaldamento delle acque, rendono il fenomeno sempre più complesso e difficile da risolvere. Va preso atto che le barriere davanti a Clusane non riescono a tenere lontane le alghe, contrariamente a quanto è stato annunciato nel 2011 quando furono installate. Il problema va affrontato con un’azione unitaria di tutte le competenze, oggi  frammentate, con l’utilizzo di risorse attualmente  programmate per interventi non prioritari”.

“Consorzio, Comuni, Comunità Montane, ex provincie, Regione e gestori della rete idrica”, conclude la nota, “devono affrontare assieme il problema e adottare un piano d’interventi senza scorciatoie e facili ottimismi. Lo stress ambientale del lago aumenta, la sua capacità di reazione agli apporti inquinanti diminuisce e, in questa situazione, si mette a repentaglio anche la crescita del turismo sul lago”.

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