Morte madre e figlia in grembo, chiesto processo

Giovanna Lazzari, all'ottavo mese di gravidanza, morì negli ultimi giorni del 2015 prima di dare alla luce Camilla. Due medici rischiano il procedimento.

(red.) Il dramma di Giovanna Lazzari, la 30enne di Rezzato morta all’ospedale Civile di Brescia nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2015 (all’ottavo mese di gravidanza in attesa di dare alla luce la piccola Camilla, anche lei deceduta) finisce in tribunale. I pubblici ministeri Ambrogio Cassiani e Carlo Nocerino, infatti, titolari del fascicolo, hanno chiesto il processo per i due medici indagati.

Le accuse per loro sono quelle di omicidio colposo e procurato aborto. Stando all’accusa, i due professionisti avrebbero liquidato come una semplice febbre uno stato di shock settico in cui era finita la donna. Avrebbe presentato i primi sintomi già alle 22,30 del 30 dicembre, ma i medici sarebbero stati negligenti nel trattarla. Presunti limiti estesi anche al percorso di assistenza terapeutica che avrebbe dovuto portare i due professionisti a curare in modo diverso la 30enne.

Per questo motivo l’accusa di omicidio colposo riguarda il fatto che i due non avrebbero fatto tutto il possibile per evitare la tragedia. E il procurato aborto perché non avrebbero nemmeno tentato di strappare alla morte la piccola in grembo. Il giudice deciderà sul rinvio a giudizio nell’udienza fissata il 5 dicembre.

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