Tintoretto tra demolizione e housing sociale

(red.) Martedì 11 ottobre a palazzo Loggia la giunta di Brescia ha pianificato il possibile futuro della torre Tintoretto di San Polo. E non si parla più di una semplice riqualificazione, ma di una demolizione totale. E’ l’ipotesi più accreditata e sulla quale il sindaco Emilio Del Bono e gli assessori hanno tolto il veto, dopo aver puntato da tempo sulla volontà di una sistemazione. La società Investire Sgr, che si è aggiudicata i lavori, ha un piano tra i 22 e i 25 milioni di euro. Anche la sua volontà era quella di una riqualificazione, ma la struttura ritenuta vecchia e malmessa avrebbe fatto cambiare idea. E l’ispirazione arriva da Milano, all’insegna di un vero e proprio quartiere dedito all’housing sociale.
Nella prospettiva di una demolizione della Tintoretto, al suo posto verrebbero costruiti altri piccoli palazzi residenziali e un paio di edifici per i servizi. Per quanto riguarda le abitazioni, si parla di 271 alloggi in oltre 18 mila metri quadrati, non più in edilizia popolare, ma a prezzi calmierati (fino a 350 euro al mese per un trilocale). I palazzi verrebbero costruiti secondo le norme antisismiche e in classe energetica A, oltre a una ventina di alloggi protetti per gli anziani. E non è tutto. Prendendo come modello quanto fatto in alcuni quartieri di Milano, anche a San Polo ci sarebbe un parco e percorsi pedonali tra gli edifici, con servizi di vicinato. Dal baby sitter agli ambulatori ai gruppi d’acquisto, uno sportello comunale e spazi di lavoro condiviso.