Attentato Kashmir, da India: soldi da Brescia

L'attacco suicida del 18 settembre, con 17 morti e 12 feriti, sarebbe stato finanziato con denaro inviato da money transfer di corso Garibaldi. Sei ricercati.

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(red.) 17 soldati uccisi e altri dodici feriti. E’ il tragico risultato dell’attentato suicida che domenica 18 settembre aveva colpito il Kashmir indiano. E secondo le autorità asiatiche, che hanno notificato i mandati di cattura, il denaro per finanziare quell’operazione sarebbe partito da un money transfer in corso Garibaldi a Brescia. Lo scrive Il Giornale riportando una notizia di alcuni giorni prima da parte del Times of India. Tanto che sei indiani residenti in Lombardia, attualmente ricercati, sono finiti nei guai e nelle ore successive potrebbero incassare il mandato di cattura. Tra loro ci sarebbero anche Mohammad e Aamer Yaqub, padre e figlio, che erano già finiti in manette a Brescia perché scoperti ad aver finanziato i terroristi dell’attentato di Mumbai del 2008.
In quella carneficina, tra alberghi e luoghi pubblici, morirono 195 persone e 300 rimasero ferite. Poi il tribunale del Riesame aveva scarcerato i due parenti che risultano ricercati. L’attentato suicida del 18 settembre colpì una caserma ad Uri ed è considerata l’azione più grave dei separatisti pachistani negli ultimi anni, riaccendendo lo scontro tra India e Pakistan. L’accusa contro gli asiatici che avrebbero finanziato l’attacco è stata depositata il 24 agosto a Srinagar e parla della Madina trading come money transfer usato a Brescia per il trasferimento dei soldi.
L’agenzia, in realtà, era stata chiusa nel 2008 dopo l’inchiesta sull’attentato di Mumbai e finanziato per 400 mila euro da Brescia. Attualmente l’agenzia si chiama Help services ed è formalmente chiusa per ferie, almeno fino al 30 settembre. Il quotidiano indiano parla di 10 mila euro partiti da Brescia dal 2008 al 2011 verso i separatisti del Kashmir e versando piccole quantità di denaro per non destare sospetti e verso una persona considerata estranea sui conti della banca Jammu & Kashmir. I sei ricercati, tutti residenti tra Milano e Brescia, sono Mohammad e Aamer Yaqub, Javaid Iqbal, Shabina Kanwal, Tanveer Liaqat e Mohamad Zamir. Della vicenda è stata informata la Digos di Brescia che al momento non ha ancora ricevuto i mandati di cattura da notificare.

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