Crisi lavoro a Brescia, Aib: meno assunti

Secondo il centro studi degli industriali, in un anno sono mancati quasi un contratto su cinque a tempo indeterminato. E il mercato interno è fermo.

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(red.) Nel settore economico bresciano si salva soprattutto chi esporta i propri prodotti all’estero, contando sul favore del dollaro. Al contrario, nel mercato interno la situazione resta ferma. Lo dicono i dati del primo trimestre del 2016 analizzati dal centro studi dell’Associazione Industriale Bresciana e che vedono tra le nuove assunzioni il lato più negativo. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se erano in corso gli sgravi fiscali da parte del Governo, i nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato sono diminuiti a 9 mila, in calo del 22,3%.
Il peso maggiore arriva dall’industria dove si registra -41,8% di nuovi lavoratori a lungo termine. Negativo anche il settore delle costruzioni (-19,8%), così come per commercio e servizi (-19,8%). L’unico campo con il segno positivo è l’agricoltura (+5%), ma il dato è quasi simbolico. Il paragone migliore può essere fatto rispetto al 2014, quando si presentava la stessa situazione attuale e cioé senza sgravi. In questo caso, sono diminuiti dell’11% i nuovi contratti a lungo termine, con l’industria al peggio (-30%).

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