Sirmione, sarà futuro con gli occhi a mandorla

Dopo il T20 in Cina, lo Stato orientale punta ad avere uffici di rappresentanza e un centro culturale nella città gardesana. Il sogno è un'ambasciata.

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(red.) La Cina si sta potenziando in Europa tra affari e acquisizioni, ma intende farlo anche in Italia, in particolare a Sirmione, sulla sponda bresciana del lago di Garda. Giovedì 21 luglio nella sede della Provincia di Brescia, al Broletto, il presidente Pierluigi Mottinelli e il sindaco gardesano Alessandro Mattinzoli hanno presentato i risultati della missione diplomatica svolta a fine giugno nel Sol Levante. L’occasione era quella del T20, il forum mondiale sui grandi paesi del turismo e organizzato in Cina. Era presente anche una delegazione guidata proprio dal primo cittadino con altre due località italiane. I risultati della trasferta in oriente sarebbero stati così soddisfacenti che la Cina avrebbe in mente un progetto di vera e propria espansione a Sirmione, come collegamento con il Garda, il resto d’Italia e l’Europa.
Si parla di uffici di rappresentanza (uno anche a Brescia) e un centro culturale per i turisti cinesi che arriveranno. Il sogno è quello di un’ambasciata, ma al momento resta sulla carta. Intanto, entro la fine dell’anno, come ha anticipato il sindaco Mattinzoli, a Sirmione arriverà una delegazione dalla Cina per un sopralluogo alle terme e studiare l’offerta turistica per sviluppare un progetto. La possibile portata è tutta nei numeri presentati al Broletto. Nel 2017 ci saranno 20 milioni di cinesi che faranno un viaggio all’estero, spendendo 102 miliardi di dollari. L’Italia pensa di attingerne e, tenendo conto che la maggior parte punta sulla Milano della moda e le città d’arte, Sirmione cercherà di attirarli.

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