Giro di vite per rischi assembramenti nel weekend. Verso restrizioni ai mercati

Poche le ordinanze in provincia come quella cittadina. Prefettura valuta stop alla vendita di beni non alimentari.

(red.) Al di là del fatto che la zona arancione scuro in cui è stata posta l’intera provincia di Brescia impedisce di uscire dal proprio Comune di residenza, le previsioni meteo primaverili di questo fine settimana tra sabato 27 e domani, domenica 28 febbraio, fanno preoccupare per il rischio di assembramenti. Infatti, seppure a Brescia il sindaco Emilio Del Bono abbia firmato un’ordinanza dedicata, nel resto della provincia sono pochi i Comuni ad aver fatto lo stesso.

Nel frattempo in città è attiva anche la decisione del questore Giovanni Signer che incrementa le pattuglie della Polizia locale, di quella di Stato e dei carabinieri presidiando tutte le zone che potrebbero incorrere in rischi di raggruppamenti di persone, anche visto il boom di contagi in cui si trova il territorio bresciano. In ogni caso, proprio il fatto che non ci si può muovere tra Comuni diversi dovrebbe rendere più sicuro e ridotto il flusso nel capoluogo. Ma nel frattempo i sindaci in provincia sono preoccupati per i mercati rionali.

La zona arancione scuro consente a tutti i negozi di vendere qualsiasi tipo di merce, ma il rischio è di vedere assembramenti in quelle aree. Per questo motivo dalla prefettura fanno sapere che martedì 2 marzo, in attesa di sapere se la zona arancio scura sarà prorogata, verrà convocato un tavolo straordinario del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’idea sarebbe quella di sospendere la vendita di generi non alimentari nei mercati per un paio di settimane nei 103 Comuni bresciani ritenuti più critici dal punto di vista del contagio. In ogni caso, sulla base di quel documento, dovranno poi essere i sindaci a emettere ordinanze dedicate.

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