Caporalato a Brescia, 1 addetto su 5 non in regola
Bilancio dei primi quattro mesi di attività per il Nucleo Ispettorato del Lavoro. Tra le segnalazioni, anche un cinese arrestato e altri tre denunciati.
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(red.) Nei giorni precedenti a giovedì 17 maggio sono emersi i dati sui risultati dell’attività condotta dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro con quelli sparsi sulla provincia bresciana e per contrastare il caporalato. Nei primi quattro mesi del 2018, quindi da gennaio ad aprile, sono stati effettuati 78 controlli e che hanno portato alla luce sessanta attività non in regola. Trovati anche 55 addetti in “nero” su 243 analizzati e che operavano senza assistenza né posizione previdenziale.
Venti attività imprenditoriali sono state sospese, oltre a far scattare sanzioni per più di 55 mila euro e multe per mancata sicurezza sui luoghi di lavoro per oltre 18 mila. Sul fronte del caporalato, un cinese è stato arrestato e altre tre persone denunciate a piede libero. Nel campo dell’edilizia, infine, l’autorità giudiziaria ha fatto perquisire diversi cantieri portando al sequestro di documenti di regolarità contributiva falsi, così come altri attestati.
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