Capo di Ponte, furti a raffica: lettera al Prefetto

Il primo cittadino sollecita l’invio di un numero maggiore di forze dell’ordine. L’iniziativa è stata pienamente condivisa anche da altri sindaci, a partire da Breno e Darfo.

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(red.) Sabato sera un artigiano è stato malmenato da tre ladri che si erano intrufolati nella villetta del fratello. Questo è solo l’ultimo dei tanti, troppi episodi di microcriminalità che da qualche tempo hanno investito la Valcamonica, trasformandola in una sorta di Far West senza legge né ordine.
La situazione si è fatta insopportabile e la gente ha paura. Così, il sindaco di Capo di Ponte, Francesco Manella, di fronte ai timori crescenti ed a un senso d’insicurezza palpabile, dopo aver potenziato i controlli in paese, lunedì ha scritto al Prefetto di Brescia.
La richiesta è stata unica e chiara: mettere a disposizione del territorio camuno del personale aggiuntivo per superare la fase acuta di criticità dal punto di vista della sicurezza. Il primo cittadino capontino ha fatto notare che, da mesi, i residenti nella media Valle vivono nel terrore, in balia di indesiderate “visite” serali da parte di bande organizzate e specializzate nei furti con scasso nelle abitazioni.
Come ha sottolineato Manella, si tratta ormai di un rituale consolidato nei tempi e nei modi, che ha consentito a vigili e carabinieri di organizzare una serie di pattugliamenti che mirano a disincentivare nuovi colpi e tranquillizzare, per quanto possibile, la gente. Tuttavia, quanto accaduto sabato nella periferica via Sentieri di Capo di Ponte, con un artigiano aggredito e percosso dai ladri colti in flagrante, dimostra che i mezzi a disposizione dell’Amministrazione non bastano. Da qui l’appello alla Prefettura.
La lettera è stata inviata trovando la piena condivisione di tutti i sindaci della media Valle, ma anche l’appoggio dei primi cittadini di alcuni ventri della bassa Valcamonica, dove nelle ultime due settimane si è assistito ad una preoccupante escalation di colpi.
A sostegno di Manella sono arrivate anche le parole del sindaco di Darfo, Ezio Mondini, che ha chiesto di rafforzare la vigilanza ed è deciso a muoversi nella stessa direzione del collega capontino. Infatti, alcuni mesi fa, in seguito ad una serie di furti, l’Amministrazione di Darfo aveva promosso alcuni incontri con le forze dell’ordine, poi le acque si erano calmate, ma ora è suonato di nuovo l’allarme. Secondo Mondini anche la videosorveglianza potrebbe essere un deterrente, ma si tratta di una soluzione più complicata da adottare sia nei tempi che nei costi.
Chi si è mosso già da qualche mese, e oggi sembra raccogliere i primi frutti, è il sindaco di Breno, Sandro Farisoglio, che si è coordinato con i carabinieri e ha intensificato i controlli dei vigili, sia in borghese che a piedi. Il sostanziale stato di quiete che si sta vivendo a Breno non deve però far abbassare la guardia. Infatti, Farisoglio ha detto di condividere la richiesta fatta da Manella al Prefetto di attivare misure d’emergenza, che a questo punto sono assolutamente necessarie.
Ora a capo di Ponte e in tutta la media Valle si attenda una risposta da Brescia. Per ora Francesco Manella ha escluso la possibilità di chiedere anche la convocazione di un tavolo tra i sindaci e le forze dell’ordine per discutere come contrastare il fenomeno dei furti in casa.

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