Lago d’Iseo: il patto c’è ma senza soldi

Comuni, provincia, regione, enti e forze dell'ordine hanno sottoscritto un documento per un'azione congiunta sul territorio. Resta da sciogliere il nodo finanziario.

(p.f.) Dopo quello per il lago di Garda e per la Valtrompia, anche la sponda bresciana del lago d’Iseo ha il suo patto per la sicurezza. E’ stato firmato in Broletto tra Regione, Provincia e Prefettura di Brescia, Acb, Comunità Montana del Sebino Bresciano, Consorzio per la gestione associata dei laghi d’Iseo, Endine e Mor, TerNord Milano, Ferrovie Nord Milano, Navigazione Lago d’Iseo, associazione Polizie Locali e Comunali di Iseo, Marone, Monte Isola, Paratico, Pisogne, Provaglio d’Iseo e Sulzano. Si è chiamato fuori, per ora, Sale Marasino.
Sotto la regia del prefetto Livia Narcisa Brassesco, tutte le realtà del patto daranno il via ad un sistema integrato di sicurezza di area omogenea, volto alla gestione, unitaria e condivisa, delle problematiche del territorio, in materia di ordine, sicurezza pubblica, qualificazione urbana. Ogni sei mesi, saranno verificati lo stato di attuazione del Patto e i risultati raggiunti.
“Un risultato molto positivo”, ha spiegato Brassesco, “che è soprattutto una premessa per costruire qualcosa in futuro”. Cinque le aree di intervento: soccorso in acqua e su terra, anche in relazione a particolari situazioni metereologiche; manifestazioni ed eventi di particolare rilevanza; prevenzione e contrasto di fenomeni di disordine urbano e interventi sociali di sostegno; mappatura delle aree a rischio; iniziative di contrasto al lavoro nero.
La Regione si impegnerà a risolvere problemi specifici, come migliorare il trasporto pubblico sulla linea ferroviaria Brescia-Edolo o a stipulare con la società di gestione della linea una convenzione per consentire a Forze di Polizia e Vigili del Fuoco di viaggiare gratuitamente, dando maggiore sicurezza all’utenza e al personale di bordo, nonché prevenendo atti di vandalismo sui convogli ferroviari e nelle stazioni di transito.
Da parte sua, la Provincia si impegna, tra l’altro, a implementare il sistema di videosorveglianza dinamico, in particolare installando sull’arteria stradale “510 Sebina” apparecchiature per il controllo della velocità media, soprattutto in galleria. Per quanto riguarda i Comuni, si mettono a disposizione per collaborare con le Forze dell’ordine nel monitoraggio di aree a rischio, sviluppare attività di prevenzione sociale, implementare il sistema di videosorveglianza, segnalare criticità alla Prefettura.
Il Comune di Mont’Isola, poi, metterà a disposizione dell’Arma dei carabinieri, un mezzo di trasporto da confermare con apposita convenzione da stipulare, per il servizio di pattuglia sul territorio comunale. “L’impegno della Prefettura”, ha concluso Brassesco, “sarà di fornire periodicamente dati statistici sulla criminalità nei territori di interesse, sviluppare scambi informativi tra le Forze di Polizia e le Polizie locali, esaminare le richieste, laddove necessario, dei contingenti di rinforzo e dei presidi aggiuntivi”.
Il patto durerà due anni. Resta da chiarire l’aspetto finanziario, a carico di tutti gli enti coinvolti che, valutate le disponibilità dei loro bilanci, potranno individuare forme di finanziamento, anche partecipando a bandi pubblici.

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