Gussago, il Pd contro i vandali politici: “Stai colpendo me”

Per sensibilizzare la popolazione dopo cinque attacchi in nove mesi alla sede del partito, i Giovani Democratici scendono in campo invitando i militanti a metterci la faccia.

Pd Gussago Stai colpendo me

Gussago. “Rimanere in silenzio di fronte a ben cinque attacchi ‘vandalici’ in nove mesi contro la sede del Pd di Gussago (di cui tre fra giugno e agosto) è veramente impossibile”, si legge in una nota del segretario provinciale dei Giovani Democratici Paolo Apostoli. “La recidività di questi avvenimenti è grave e, arrivati a questo punto, difficilmente imputabile a contingenze dettate dal caso o dalla ragazzata di turno. Se a questo poi si aggiunge l’ondata di commenti online riguardanti la notizia che non solo non condannano questo tipo di azioni ma che, anzi, rincarano la dose con battute o con preoccupante approvazione, si ottiene un quadro desolante e profondamente ingiusto. Attaccare il Partito Democratico è facile per molti, insultarlo ancora di più”.
“Nessuna delle persone vicine alle istanze democratiche può dimenticare le pesantissime offese sdoganate prima dalla politica, e poi dal web durante il periodo grillino”, prosegue Apostoli. “Così come non ci si dimentica del celeberrimo epiteto di pdiota rivolto a chiunque (anche non simpatizzante) sostenga specifiche proposte del Pd nazionale o locale che sia”.
“Non è facile essere un Giovane Democratico oggi”, commenta Apostoli, “per farlo è necessario avere la cosiddetta ‘pelle dura’ ed essere pronti a tutto. Non ad un dibattito o ad uno scambio, ma pronti a deglutire l’ennesimo boccone. Questo perché noi non crediamo nell’aggressività e nella rabbia come modo di fare politica. Noi crediamo nella costruzione e nell’elaborazione di proposte e questo è possibile solo grazie al lavoro e al confronto della nostra gente. Sono le persone a creare il Partito Democratico e il Movimento Giovanile. E sono sempre le persone a meritare prima di tutto rispetto”.
“Abbiamo perciò deciso di ricordarlo a tutti”, conclude la nota, “decidendo di metterci la faccia con pubblicazioni sulle nostre pagine al grido di ‘Stai colpendo Mei. Tanti amici, chi di fronte alla sede Pd del proprio paese, chi dal luogo di vacanza, stanno mandandoci foto per ricordare a tutti che quando si rompono vetri, telecamere o mattonelle, chi ci rimette è magari il proprio vicino di casa, il proprio collega o il proprio compagno di corso. Non una figura demoniaca, ma semplicemente una persona”.

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